Mostri – Sfoggiare Inutile Erudizione https://www.inutile-erudizione.it Una valida alternativa a YouPorn Sat, 28 Mar 2020 21:21:55 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.2 Sirene e altri pesci… d’aprile! https://www.inutile-erudizione.it/sirene-e-altri-pesci-daprile/ https://www.inutile-erudizione.it/sirene-e-altri-pesci-daprile/#respond Sun, 31 Mar 2019 22:00:00 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/sirene-e-altri-pesci-daprile/ Benvenuti alla puntata del primo aprile!!! Datevi una pacca sulla schiena attaccandovi un foglietto con disegnato un pesce da parte mia e iniziamo subito parlando di scherzi, burle o semplici falsi a tema mysterioso!!!
Stavolta non ci sarà modo di mantenere la suspance riguardo ai fenomeni di cui parleremo: sono tutti frutto del lavoro umano, realizzati a scopo di lucro, come forma d’arte o per pura goliardia. Ne esistono a bizzeffe, a volte anche da fonti insospettabili, se pensiamo che addirittura Benjamin Franklin era famoso per le sue burle letterarie (arrivò persino a inventarsi il cinquantunesimo capitolo della Genesi).
In questa puntata, quindi, ci limiteremo a elencarne alcuni notevoli, di cui magari avete già sentito parlare, ma che forse potreste aver preso per veri. Iniziamo subito da quello riportato nel titolo, ovvero dalle
Sirene
L’esempio più famoso di hoax a fini artistici sono le creature realizzate dall’artista Juan Cabana e poi abbandonate sulle spiagge in attesa che qualcuno le ritrovi e ne rimanga sconvolto. Del suo celebre cadavere di sirena (o tritone) si parla qui.
Le sue opere sono note da anni, ma questo argomento è tornato prepotentemente alla ribalta alla fine del 2013, dopo le affermazioni di una deputata, che diceva di avere le prove dell’esistenza di questi esseri (sui quali peraltro ho un’opinione molto personale, ma è troppo maschilista per essere riportata qui). Tale presa di posizione traeva origine da un discutibilissimo documentario di Discovery Channel (classico esempio di disinformazione realizzata per alzare gli ascolti), che a sua volta prendeva spunto dal mockumentary di Animal Planet da cui abbiamo preso l’immagine di copertina di questa puntata, che però quantomeno era dichiaratamente un falso.
Insomma, burla su tutta la linea, almeno a quanto se ne sa al momento.
Teschio del Destino
Quando un bel giorno George Lucas e Steven Spieberg presero la decisione di gettare alle ortiche quanto avevano fatto fino a quel momento per produrre finalmente un film veramente brutto su Indiana Jones, si misero a cercare una storia che potesse definitivamente affossarne il mito. Ma per affossare un grande mito, ci vuole una grande boiata e quindi infilarono nella sceneggiatura un bel teschio di cristallo Maya.
Ora, è vero che, secondo alcuni (pochi) studiosi, i dodici teschi attualmente in circolazione sono effettivamente precolombiani, ma mancano degli studi approfonditi che lo confermino. Anzi, i pochi che sono stati svolti li identificano generalmente come falsi ottocenteschi, come nel caso di quello conservato al British Museum.
In particolare, l’unico fra i teschi attribuito (dal suo proprietario) ai Maya è quello ritrovato da Frederick Albert Mitchell-Edges nei primi anni del ‘900. Secondo questo famoso archeologo, tale oggetto avrebbe tremilacinquecento anni, sarebbe stato realizzato solo facendo delicatamente cadere della sabbia nei punti giusti (impiegandoci un secolo e mezzo) e, soprattutto, avrebbe incredibili poteri (benefici o malefici, alla bisogna). Tutto molto interessante e, soprattutto, verosimile, indubbiamente. Ma, giusto per capire quanto fossero affidabili le sue parole, scriverò anche che sosteneva di essere un abile pescatore di squali, di aver combattuto con Pancho Villa, di aver condiviso un appartamento a New York con Trotsky e di aver vissuto mille altre mirabolanti avventure per le quali si era meritato il soprannome di “the British Baron Munchausen”.
Per intenderci, nel suo libro di memorie Danger my ally, pubblicato nel  ’54, dice di aver trovato il teschio nel 1926  a Lùbaantun (città che dichiarò di aver scoperto, ma le cui rovine erano già note da vent’anni), ma il reperto non viene citato da nessuno dei suoi collaboratori dell’epoca e neppure da lui stesso! Nel suo volume precedente Land of wonder and fear, infatti, il nostro amico parla anche di quella spedizione, ma non fa menzione del mysteriosissimo reperto.
Ci sarebbe ancora molto da dire su questo oggetto: la mole di contraddizioni e panzane nei racconti di Mitchell-Edges prima, e di sua figlia Anna poi, è davvero notevole, ma credo sia noioso stare a riportarle qui. Limitiamoci a dire che in questa vicenda, di burle e falsità ce ne sono a bizzeffe e a tutt’oggi, da dove arrivi quel teschio, ancora non si sa.
L’uomo di Piltdown
Un altro bel contaballe (scusate il termine tecnico) era Charles Dawson, avvocato e paleontologo dilettante, salito alla ribalta nel 1912 per aver trovato quello che poi fu classificato come Eoanthropus Dawsoni in una cava nei pressi di Piltdown, in Inghilterra. Il reperto, che era stato datato (da lui stesso) a oltre un milione di anni fa, era eccezionale perché presentava caratteristiche sia umane che scimmiesche e costituiva pertanto il famoso anello mancante che tutti cercavano.
In particolare, la mandibola aveva caratteristiche tipiche degli Orango, mentre il resto del cranio presentava peculiarità presenti negli esseri umani. Casualmente, la mandibola era spezzata e mancavano proprio le estremità dove si sarebbe dovuta attaccare al cranio, che combaciando avrebbero dimostrato che le due parti facevano davvero parte dello stesso essere. Pensate un po’ che sfiga, eh? Così non c’è stato modo di zittire i ricercatori che hanno poi svelato che si trattava di due esseri distinti, fra l’altro vissuti al massimo 50.000 anni fa, come riportato in questo articolo.
I fossili di Beringer
Restando in ottica archeologica, ma iniziando a spostarci verso il terreno della goliardia, citiamo anche lo scherzo giocato a Johann Beringer da un paio di suoi colleghi dell’università di Würzburg, tali Roderick ed Eckart, che nascosero nei suoi scavi una gran quantità di fossili raffiguranti creature varie e persino corpi celesti. Addirittura, su uno di essi era raffigurato il nome di Dio. Il professore, pur scrivendo fra le varie ipotesi che si sarebbe potuto trattare di uno scherzo, fondamentalmente ci credette e ci scrisse su anche un libro, per il quale viene ricordato tutt’oggi. Certo, come modo per assicurarsi l’imperitura fama non è proprio il più onorevole, ma sempre meglio di certi personaggi del Grande Fratello.
La vicenda finì con un fossile su cui fu ritrovato il nome stesso di Beringer (grazie al quale si convinse del tutto di essere stato preso per i fondelli) e con una condanna in tribunale per i due simpaticoni.
Altre burle e conclusioni
Oltre a questi esempi se ne potrebbero elencare mille altri che spesso si riferiscono a semplici burle, messe in atto da buontemponi particolarmente ingegnosi. La più celebre, per noi Italiani, è senz’altro quella dei falsi Modigliani, che mise in luce le difficoltà degli esperti nel valutare l’autenticità di opere artistiche ritrovate durante le varie ricerche.
Altro scherzone mica male fu quello perpetrato nel 1910 da un gruppo di rampolli inglesi (fra cui anche colei che da grande sarebbe diventata Virgina Woolf). I ragazzi si spacciarono per una delegazione diplomatica abissina e salirono a bordo della corazzata Dreadnought, facendosi ricevere dall’equipaggio con tutti gli onori, come raccontato qui
In conclusione, possiamo dire che la gente è sempre pronta a farsi turlupinare, come dimostrò anche il celeberrimo episodio che coinvolse Orson Welles, che trasmise alla radio La Guerra del mondi e provocò il panico fra la popolazione, convinta che davvero stessero sbarcando gli alieni. Ufficialmente non si trattò di una burla (il programma fu preceduto e seguito da avvisi che spiegavano trattarsi di finzione), ma è legittimo sospettare che, almeno un po’, queste reazioni fossero auspicate dagli autori della trasmissione. Caso simile, ma stavolta dichiaratamente goliardico, fu invece quello della beffa di Berners Street, che non ha nulla di particolarmente misterioso, ma è un buon esempio della potenza di inventiva e determinazione messe al servizio della voglia di far gli scemi.
E a proposito di burle, voi vi siete accorti del messaggio segreto nascosto in questo articolo???
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Sogno e son desto! https://www.inutile-erudizione.it/sogno-e-son-desto/ https://www.inutile-erudizione.it/sogno-e-son-desto/#respond Mon, 29 Jan 2018 13:44:00 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/sogno-e-son-desto/ Oggi parliamo di un argomento che mi affascina davvero parecchio. È uno dei temi che più mi incuriosiscono e sconcertano, facendomi amare sempre più la ricerca della conoscenza dietro a misteri apparentemente inspiegabili.
Fin da bambino, mia madre mi ha sempre detto che non c’era nessun mostro sotto al letto, né nessun uomo nero nell’armadio (anche perché non sarebbero sopravvissuti in mezzo a quel disordine). La cosa ovviamente non mi convinceva e me ne stavo rannicchiato sotto le coperte come penso capitasse anche a voi.
Chi non ha mai avuto queste paure? Quando la luce si spegneva, quando si restava soli nella stanza buia, quando gli scricchiolii del legno e i rumori delle tubazioni echeggiavano all’improvviso, non trasalivate, forse? Non eravate terrorizzati all’idea di veder apparire nella stanza un mostro, un demone, una strega o un fantasma? Sono convinto di sì, così come sono convinto che in realtà non vi sia mai apparso niente.
Ed è qui che viene il bello perché a volte invece, a certe persone, qualcuna di queste cose appare davvero!
Non vi sto prendendo in giro (se volessi farlo vi direi che guadagno fior di euro, scrivendo questi articoli), ma il fatto che appaiano non significa che queste creature siano reali. Semplicemente, si è scoperto che a ridosso del sonno, il cervello può avere delle visioni chiamate ipnagogiche (se prima di addormentarsi) o ipnopompiche (se al risveglio, e non fate battute scontate: se non le sto facendo io vuol dire che sono davvero troppo brutte e banali), che sono molto reali e coinvolgono tutti i sensi. Le più comuni sono:
  • avvertire la presenza di un intruso nella stanza;
  • la sensazione di una forte pressione sul petto
  • levitare al di fuori del proprio corpo.
Un’altra possibile illusione di questo genere è quella di sentir chiamare il proprio nome al risveglio (e questa l’ho sperimentata in prima persona più volte). Inoltre esiste il fenomeno della paralisi da sonno: si è osservato che, durante la fase REM, il corpo si immobilizza completamente (forse per evitare reazioni inconsulte agli incubi) e talvolta questa incapacità motoria può protrarsi anche per qualche decina di secondi al risveglio, accrescendo la sensazione di angoscia e impotenza.
Capite bene la portata di ciò che ho appena descritto: TUTTO quello che noi percepiamo è in realtà codificato dal nostro cervello. Se esso interpreta come reale una cosa che non esiste, per noi è reale. La vediamo, la sentiamo, possiamo anche toccarla, perché il cervello ha gli stessi stimoli di quando davvero vediamo, sentiamo o tocchiamo qualcosa. L’esperienza è del tutto VERA, anche quando ci rendiamo conto razionalmente che non è possibile che lo sia. Tanto più che di norma si tratta di visioni molto angoscianti, che si distinguono dagli incubi solo perché… sono molto peggio!
È vero che questo tipo di illusioni colpiscono principalmente persone che già hanno disturbi della personalità e che già normalmente faticano a distinguere fantasia e realtà, (spero che questo non sia il vostro caso, cari nerd che siete arrivati dalla nostra pagina Facebook, anche perché vorrei che sapeste sempre bene quando state guidando su una strada vera e quando su una di Los Santos), ma ciò non significa che gli altri ne siano immuni: a chiunque può capitare una volta nella vita, senza che ciò faccia di lui un pazzo. Studenti e altre persone che dormono poco o sono spesso sotto stress sono candidati ideali a vivere esperienze di questo tipo, quindi non stupitevi se affermo che dall’alba dell’umanità è capitato milioni di volte a milioni di persone.
Ciò apre un grande finestra che fa luce su tutte le testimonianze di coloro che hanno visto mostri o fantasmi, dando origine ai miti sui demoni in tempi antichi e sui rapimenti alieni in tempi recenti. Chi afferma di aver provato questo tipo di esperienze non è necessariamente un bugiardo: può averle genuinamente vissute.
Nella sua testa.
Per concludere lascio un paio di link: un articolo sull’argomento e un brano da uno dei libri più belli che abbia mai letto.
Con questo vi saluto, con l’augurio che l’unico incontro spaventoso che possiate avere al mattino sia quello con il suono della sveglia.
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