Shottini di carta stampata – Sfoggiare Inutile Erudizione https://www.inutile-erudizione.it Una valida alternativa a YouPorn Sun, 12 Dec 2021 12:11:14 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.2 Somali e lo spirito della foresta. https://www.inutile-erudizione.it/somali-e-lo-spirito-della-foresta/ https://www.inutile-erudizione.it/somali-e-lo-spirito-della-foresta/#respond Sun, 12 Dec 2021 12:11:14 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=2970 Ci sono persone che mettono tutti i loro risparmi in banca, chi se li sperpera in amenità passeggere (tipo droga, puttane, videopoker, tappeti di Telemarket TV o gratta e vinci), chi si rifugia in beni di lusso come gioielli, pietre preziose, macchine potenti o lingotti d’oro e c’è chi invece sa molto bene che il futuro premierà chi ha investito tutto in tappi, carte di Magic, miniature di Warhammer, POG e fumetti.

Io faccio senz’altro parte dell’ultima categoria.

Per quanto il mio personale caveau mi garantisca in caso di improvviso crollo dei mercati mondiali di poter avere un bene rifugio cartaceo di ragguardevoli dimensioni (credo che se mi rimanesse un anno di vita potrei vendere tutto e darmi alla pazza gioia in località esotiche quali Biandrate e Cassano d’Adda) non lo ritengo affatto ancora sufficiente.

E il mio fumettaro di fiducia (Planet Comics) questo negli anni credo che lo abbia capito bene.

Ho sempre posato un occhio (e una fiche) sulle nuove uscite, e se questo mi ha portato nel tempo in inevitabili vicoli ciechi -VI PREGO DATE IL COLPO DI GRAZIA ALL’ATTACCO DEI GIGANTI! ORMAI SAREBBE COMPARABILE LEGALMENTE ALL’EUTANASIA!- molte volte mi ha fatto scoprire delle perle che altrimenti sarebbero passate inosservate.

Che a pensarci è un po’ il senso che vorrei avesse la rubrica: ‘Shottini di Carta Stampata’.

Partiamo dal titolo: ‘Somali e lo Spirito della Foresta’ non c’entra una beneamata fava con la Repubblica Federale di Somalia.

Dovrebbe essere ovvio alle persone normali ma il mio cervello fa una fatica terribile a ricordarselo e la prima volta che mi è caduto l’occhio sul titolo credevo fosse interamente ambientato nel corno d’Africa.

Questo è comunque niente se considerate cosa avrebbe potuto accadere mantenendo il titolo originale (Somari to Mori no Kamisama) che avrei associato immediatamente e per sempre a Ciuchino di Shrek.

Il manga di Yako Gureishi ha iniziato la serializzazione online nel 2015, utilizzando un modello relativamente giovane di diffusione di queste opere (il web) che sta negli ultimi tempi dando notevoli frutti, come ben sa chiunque abbia idea da dove -e come- sia partito One Punch Man.

Ma torniamo a noi.

Nel mondo fantasy di Somali gli uomini e i non-uomini si sono scontrati anni addietro e hanno visto gli ultimi trionfare dando il via negli anni seguenti alla grande guerra a una caccia all’essere umano per guadagnarsi una di quelle scimmie troppo cresciute come servitore coatto o semplicemente come spuntino.

Dopo di questo gli uomini sono praticamente scomparsi dal mondo, quindi quando uno dei golem guardiani della foresta trova una bambina nei propri domini non sa bene come comportarsi, anche perché in teoria i costrutti non dovrebbero poter provare nessun sentimento.

Dopo qualche tempo il guardiano prende la decisione di partire per andare alla ricerca di altri esseri umani a cui affidare questa strana creatura che ha iniziato a chiamarlo ‘papà’.

Il viaggio di Somali si snoda in soli sei volumi interrotti a causa dei soliti problemi di salute che affliggono la vita di un mangaka molto spesso (più un adattamento animato uscito per ora solo in patria) che oltre a presentare una finezza notevole nel tratteggiare un mondo fantasy abbastanza diverso dai canoni del genere ha dalla sua dei disegni meravigliosi (specie quelli che riguardano la natura selvaggia, boschi e foreste in primis) che per me hanno un’assonanza solo con le tavole di un capolavoro conclamato quale è Berserk.

Quanto detto fin qui dovrebbe essere sufficiente ad attirare l’attenzione di chiunque abbia capito come nella guerra atomica ormai prossima i manga saranno una valuta di scambio vantaggiosa, quindi mi rimane poco altro da aggiungere.

SOMALI E LO SPIRITO DELLA FORESTA:

Ed. Planet Manga

Voto: 8.5 osti donne-rana che badano molto poco alla presentazione delle loro pietanze ma che mi pare ovvio che comunque cucinino bene su 10

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In attesa degli altri trasmettiamo musica da ballo. https://www.inutile-erudizione.it/in-attesa-degli-altri-trasmettiamo-musica-da-ballo/ https://www.inutile-erudizione.it/in-attesa-degli-altri-trasmettiamo-musica-da-ballo/#respond Fri, 09 Jul 2021 17:35:06 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=2935 19 marzo 1946: settantatrè anni che possono trasformare tantissime cose in un polveroso ricordo in bianco e nero.

L’Italia è appena uscita insieme al resto del mondo dalla guerra, le sue distruzioni e i suoi massacri sono ancora una ferita aperta sotto agli occhi di tutti e la gente alterna la felicità per essere sopravvissuta a un presente fatto di fame, povertà e incertezza per il futuro.

Il mezzo di trasporto più comune fra le macerie fumanti è la bicicletta e non è un caso se LO sport per antonomasia è il ciclismo, che tutti seguivano prima che schivare bombe e pallottole diventasse il gesto atletico più importante.

Nel tentativo di ridare al paese un senso di normalità una delle prime competizioni che viene organizzata è la Milano-Sanremo, gara che nel 1946 è alla sua prima edizione postbellica fra strade quasi impraticabili, crateri di bombe non ancora riempiti, fiumane di gente e due giganti come Coppi e Bartali che divorano sotto i copertoni un chilometro dietro l’altro.


La voglia di dimostrare alla gente che i massacri e la paura sono DAVVERO terminati è talmente tanta che già dopo poco dalla partenza il francese Lucienne Teisseire parte in volata, trascinandosi dietro un gruppetto di inseguitori che vengono lasciati andare fra le risatine del resto dei corridori con la consapevolezza che partire così presto a quell’andatura è una cosa folle.

Il problema è che dietro Teisseire c’è anche Fausto Coppi.

Mica un pirla qualunque.

Dopo aver letteralmente bruciato il francese sul passo del Turchino, il corridore italiano si ritrova completamente solo al comando della gara, talmente solo che narra la leggenda che nei dintorni di Imperia qualcuno lo informa di quanto vantaggio abbia accumulato sul secondo e lui per tutta risposta SCENDE DALLA BICICLETTA PER CONCEDERSI UN CAFFÈ AL BAR.

Giunto al traguardo il distacco è così mostruoso che Nicolò Carosio, il radiocronista che sta seguendo la gara, se ne deve uscire con: “Primo Fausto Coppi, in attesa di altri concorrenti trasmettiamo musica da ballo“.

Quattordici minuti di musica.

 

-Il tutto sfuma fra le note-

23 luglio 2010: Antonio Di Pinto sparisce dai campi pugliesi in cui ha lavorato per tutta una vita, mettendo in apprensione amici e familiari (tutti caratterizzati stupendamente) che non riescono a venire a capo di cosa può essere capitato a una persona così normale e senza grilli per la testa, tutta casa e massacrante lavoro in campagna.

La cosa fa riflettere soprattutto la moglie e le figlie (le figlie, ognuna con uno spicchio della personalità paterna), che si trovano a chiedersi se hanno conosciuto davvero Antonio Di Pinto.

Quando sembrano avvicinarsi a qualcosa capita che…

-Nell’aria le note di quattordici minuti di musica da ballo, il tutto sfuma di nuovo.-

10 giugno 1956: Antonino vive una vita povera, ma felice nella sua ottica di bambino, in quel della campagna di Bisceglie, prima che come molti altri figli del sud si ritrovi spedito su di un treno in direzione Milano, la Milano del 1956, da alcuni parenti lontani.

Qui Antonino crescerà (fin troppo in fretta) fra turni di lavoro di quattordici ore, la concezione che lo vuole ‘terrone e scarafaggio’, le sue prime erezioni, un frappo di botte e con lo sfondo di una città bellissima, misteriosa e a tratti così diversa come Milano sa essere.


Forse è qui la chiave per capire dove Antonino (oggi Antonio) sia sparito?

Potrebbe essere ma in fondo ci si perde in una miriade di emozioni che…

-Altre note di quattordici minuti di musica da ballo, il tutto sfuma.-

17 maggio 2019: Malusa fa la presentazione del suo libro in quel di Domodossola, io sono parecchio interessato perché dagli scampoli che ho letto la sua creatura mi piace molto e anche perché una diatriba sul web sul libro di Fabrizio Corona me l’ha fatta diventare da subito molto simpatica, ma non sono mai stato a una presentazione di un libro e temo di essere un cicinino inadeguato.

Quindi faccio quello che faccio sempre quando mi sento inadeguato.

Bevo.


Seguo la presentazione molto interessato (l’alcool a volte non serve davvero) e scopro che oltre la sparizione di cui avevo già letto, c’è una parte centrale che tutti quelli che si sono sentiti dare del terrone almeno una volta nella vita dovrebbero leggere per ricordarsi di quello che eravamo. E di come eravamo visti.

Mi ritrovo a presentazione finita seduto al tavolo di un bar a offrirle giri di spritz e a parlare di serie TV.

Se le presentazioni dei libri sono tutte così devo andare a più presentazioni di libri.

-Note-

4 settembre 2019: salgo su un treno diretto a Trieste che già prima della partenza ha un’ora di ritardo.

Essendo io (fra le altre cose) un procrastinatore del cazzo con enormi problemi nell’iniziare un nuovo libro prima di aver finito la pila che aveva già comprato, mi ritrovo solo ora a iniziare ‘In attesa degli altri trasmettiamo musica da ballo’.

5 ore di lettura ininterrotta dopo mi ritrovo ad avere fra le mani un libro con i controfiocchi.

Poi riguardo la dedica di maggio.

“Sei sicuro che vuoi che ci scrivo questo?”
“Più che sicuro!”
“Vado eh!”

‘A quello sporco terrone di Luca…’

In attesa degli altri trasmettiamo musica da ballo.

Ed. Bookabook

Voto: 10 Antonio Di Pinto su 10

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I lotofagi https://www.inutile-erudizione.it/i-lotofagi/ https://www.inutile-erudizione.it/i-lotofagi/#respond Thu, 29 Apr 2021 16:17:52 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=2921 1929 d.C:

Harry Ansilnger viene messo a capo del Dipartimento del Proibizionismo di Washington negli anni finali in cui il governo americano ha messo fuorilegge gli alcolici.

I distillati sono presenti nella storia umana da circa 10.000 anni e, stranamente, non sono scomparsi con il diciottesimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti del 1919. Semplicemente produzione, distribuzione e proventi derivati si sono spostati (come sempre accade in questi casi) nei portafogli della malavita organizzata che sentitamente ringrazia.

Anslinger arriva alla fine di tutto questo bailamme politico-culturalcolico e gli viene ordinato dall’alto di trovare un nuovo obiettivo per tenere calme e tranquille le torme di associazioni che hanno come scopo primario quello di difendere la moralità dei cittadini e pensare ai bambini.

 


Loro pensano un sacco ai bambini.

Harry riflette per qualche tempo, poi dopo aver scartato di netto le armi (su cui si è fondata l’intera nazione) ha un’illuminazione: la cannabis.

Passa in poco tempo dal dichiarare “La cannabis non rappresenta un problema. Non è nociva e non c’è niente di più assurdo dell’idea che possa rendere le persone violente” a “Fa cadere in una rabbia delirante. Si cade in una voragine di sogni a sfondo erotico e si perde la capacità di formulare pensieri connessi tra loro. In ultimo si raggiunge l’inevitabile punto finale, la pazzia. La marijuana trasforma il consumatore in una bestia selvaggia. SE LA MARIJUANA INCONTRASSE FRANKENSTEIN QUEST’ULTIMO MORIREBBE DI PAURA!

 

Meh.

Il tutto nonostante il parere contrario di 29/30 scienziati interpellati sull’argomento che gli fanno sommessamente notare non ci sia ALCUNO STUDIO a riguardo.

Ad essere proprio proprio cospirazionisti il bando (poi esportato a forza nel mondo come nel caso del Messico che si ritrova senza antibiotici fin quando non accetta di piegarsi alla linea degli Stati Uniti) POTREBBE essere legato al fatto che nel 1937 l’Hemp Body Car di Henry Ford dimostra come sia possibile creare un’automobile realizzata quasi esclusivamente con un materiale plastico ottenuto dai semi di canapa e di altre piante quali soia, grano, lino e ramiè.

 

Comunque meglio di una Panda.

Per l’estrema gioia che potete immaginare di chi aveva milioni di dollari investiti nell’industria petrolchimica e che CASUALMENTE controllava anche i media e di rimando l’opinione pubblica.

Circa 1250 a.C:

Ulisse mi è sempre stato sui coglioni.

Dopo aver escogitato un modo pavido per prendere Troia e aver fatto incazzare di brutto Giove se ne vuole tornare a casuccia sua bello tranquillo ma non prima di essersi messo a saccheggiare per far provviste alcuni villaggi dei Ciconi (una popolazione che viveva nel sud-est dell Tracia).

I Ciconi sono gente tranquilla ma comprensibilmente dopo aver visto LE LORO DONNE RAPITE e la loro capitale Ismara distrutta optano per radunare le forze e rispediscono Ulisse e i suoi uomini a calci in culo per mare, dove Giove gli devasta le vele e li manda alla deriva fino all’approdo fortuito sulle terre del Lotofagi.

I Lotofagi ringraziano il grande Dio ma ne avrebbero fatto pure a meno.


Questi due avvenimenti storici paiono slegati giusto? Non troppo.

I ragazzi di www.plantasia.it sono riusciti a unirle in qualche modo.

I libricini della collana Read&Weed sono un’idea che trovo oggettivamente geniale.

Per 15 euro vi portate a casa un piccolo estratto di un grande classico della letteratura -nel mio caso Omero ma il box ha anche Baudelaire e Carroll- abbinati a un grammo di canapa legale -nel mio caso Kush ma c’è anche Skunk o Widow, con le loro relative percentuali infinitesimali di CBD e THC-.

Ci si lamenta SEMPRE di due cose, da che ne ho memoria: la gente non legge e si cala la peggio merda (uscita molte volte da un intestino sconosciuto usato come valigia) arricchendo in maniera spropositata un meccanismo illegale che ha nelle droghe lo stabile fondamento finanziario per poter fare quello che vuole.

Mi spiace per i benpensanti, ma come gli statunitensi non hanno mai smesso di bere durante gli anni del proibizionismo l’umanità non ha mai smesso di fare uso di droghe solo perchè una legge ha decretato che non si potesse.

L’uomo checché se ne dica non funziona così.

Trovo che una corretta informazione (il contrario della demonizzazione tutto tondo) e un controllo (di qualità, sulle tasse versate e su tutta la filiera) sia l’unica mossa sensata che uno stato possa fare a riguardo.

Anche perchè tutti i paesi in cui questo viene effettuato ottengono UNA CATERVA DI SOLDI e non sono certo ricoperti da uno mostri famelici che si aggirano tentando di mangiarvi il cervello.

Read&Weed resta comunque la si guardi un’idea bellissima, unico miglioramento possibile lo stampare il libricino direttamente sulla carta da filtro.

I Lotofagi, Omero.
Collana dei ‘Grandi Autori in Erba’, Plantasia.
Voto: 1 grammo con il 19% CBD.

CIÒ DETTO OVVIAMENTE NON HO ASSOLUTAMENTE INTENZIONE DI FARNE UN USO DIVERSO DA QUELLO TECNICO O DI COLLEZIONE, NON LA INGERIRÒ, INALERÒ O FUMERÒ IN ALCUN MODO.

GLI OGGETTI NELLA FOTO SONO STATI RIPRESI VICINI PER UNA PURA CASUALITÀ ESTEMPORANEA E IL PRINCIPIO DI CASUALITÀ È UNA LEGGE FISICA RICONOSCIUTA!

ANCHE PERCHÈ COME RICORDATO DAL FOGLIETTO ILLUSTRATIVO IN CASO CONTRARIO SI PUÒ INCORRERE AD ACCERTAMENTI SIMILI A QUELLI PREVISTI DALLA LEGGE 309/90.

*WINK WINK*

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Mondi lontani, fin troppo vicini. https://www.inutile-erudizione.it/mondi-lontani-fin-troppo-vicini/ https://www.inutile-erudizione.it/mondi-lontani-fin-troppo-vicini/#respond Mon, 19 Oct 2020 16:29:59 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=2870 È l’ormai lontanissimo 2001.

Ho appena iniziato le superiori dopo essermi lasciato tentare da un open day farlocco che prometteva l’istituzione all’interno di un ITIS di un nuovo indirizzo innovativo, chiamato ‘Liceo Scientifico-Tecnologico’ venduto ai genitori entusiasti come: “Un nuovo concetto di intendere la scuola in cui prestiamo particolare attenzione alle nuove tecnologie parallelamente allo sviluppo di alcune skill informatiche all’avanguardia.”


Nella fattispecie si rivelerà il liceo per chi non ce la faceva con il liceo normale, una mezz’ora scarsa alla settimana di esercizi di Excel fatti su carta e tanto, tanto, TANTO Pinball di Windows 98 e Tabboz Simulator, il tutto unito per motivazioni recondite al famigerato ‘Liceo della Neve’, un progetto che avrebbe dovuto riunire tutte le promesse agonistiche degli sport invernali dell’Ossola e permettergli di diplomarsi nonostante le assenze dovute a gare e allenamenti.

Era una fottuta bolgia infernale contornata da crisi ormonali, poca igiene personale e la professoressa d’inglese peggiore della storia dell’umanità che per cinque anni consecutivi aveva come massima aspirazione del programma quella di fare ripetere a memoria il verbo essere.

Però l’ITIS aveva una buona biblioteca, frequentata sostanzialmente da me e dalla signora pagata per gestirla.

Frequentata PARECCHIO da me, soprattutto dopo aver scoperto che mi venivano concessi un soverchio numero di permessi dalla classe nel momento in cui andavo a prendere o restituire un libro. Permessi che venivano sfruttati in parte per sviluppare la mia civiltà superiore su oGame da alcuni PC polverosi -se sapete di cosa sto parlando siete fra gli eletti della generazione dei browser game- e in parte per saccheggiare la cospicua raccolta di libri fantasy, fantascientifici e horror.


Sono gli anni in cui ho conosciuto Lovercraft, Poe, Asimov, Tolkien e Herbert.

Anni meravigliosi.

Anni in cui divoravo un libro dietro l’altro, provavo a scrivere delle storie scopiazzandoli ignobilmente, mi accorgevo dell’enorme differenza e capivo che fare lo scrittore e pubblicare un libro erano cose per me troppo distanti, perchè ci vuole talento e non basta improvvisarsi.

È l’ormai lontano 2014.

Sono finalmente sceso a patti con il fatto che non riuscirò mai a laurearmi perchè la mia inettitudine in tutto ciò che contiene della matematica supera di gran lunga il mio interesse per gli studi naturalistici.

Non vivo molto bene questa presa di coscienza, trascorro le giornate davanti a un monitor in ufficio e le nottate nei dungeon di World of Warcraft, quando non sono troppo ubriaco per farlo. A volte anche se sono troppo ubriaco per farlo.

Una cosa che continua ad accompagnarmi nella vita è la lettura. Anche se il dovermi comprare i libri e non più poterli prendere in prestito mi ha costretto a ripensare al budget che sfrutto per fumetti e videogiochi (il 75% abbondante delle mie spese).

È con questo background che continuo ciclicamente a varcare la soglia di Grossi, l’unica libreria (nell’anno di questa storia) di Domodossola e l’unica nell’arco di chilometri a sopravvivere sin dal 1936.


Gravito soprattutto fra la sezione della fantascienza e quella dei fumetti, comprando tutto ciò che riesce ad attirare minimamente la mia attenzione.

Il libro di cui parlo oggi mi salta all’occhio subito, nonostante una copertina scialba e un font che urla AUTOPUBBLICAZIONE! da un chilometro, spendo la cospicua somma di NOVE EURO e lo porto a casa.

Dopotutto il commesso mi ha detto che è stato scritto da un ossolano.

Un libro.
Di fantascienza.
Scritto da un ossolano.

Era quello che avrei voluto fare io nel 2001 ma che la mia insicurezza non mi aveva permesso di fare.

Doveva essere mio.

NON HO LA PIÙ PALLIDA IDEA DI CHE CAZZO HO APPENA FATTO!

Mondi Lontani ti fa capire sin dalle prime pagine il valore dell’intera opera.
Perchè Mondi Lontani è stampato una pagina sì e una pagina no.

PER TUTTO IL LIBRO. Una pagina sì e una no.


Dapprima non capisco bene il perchè.

Poi ho un’illuminazione: Mondi lontani voleva arrivare a un tot. numero di pagine e per questo invece di stampare fronte e retro ha deciso per questa soluzione, unita all’utilizzo di un carattere GIGANTESCO e a un altro escamotage che ha del geniale.

Il nome del protagonista.

Questo libro narra (sempre supponendo di riuscire a digerire punteggiatura casuale, tempi verbali a cazzo e periodi così lunghi da farvi dubitare della vostra sanità mentale) delle gesta di un investigatore del futuro che in una tristissima scopiazzatura di Blade Runner (o della sua versione cartacea: ‘Ma gli androidi sognano pecore elettriche?’) si ritrova a sparare con armi laser a dei dinosauri dopo aver viaggiato indietro nel tempo. Un investigatore dal nome sopraffino.

KANEPTAGORE.


Per un lungo periodo mi sono interrogato cosa si fosse fumato Corbo per scegliere proprio quel nome, senza dargli mai un nomignolo e ripetendo KANEPTAGORE ogni tre righe.

Poi ho notato che KANEPTAGORE scritto con quel font lì prende quasi mezza riga di testo ogni volta e che ripetendolo per l’80% del libro (stampato una pagina si e una no, lo ricordo) mi ha permesso di avere tra le mani un’opera composta in larga parte da KANEPTAGORE, il tutto per permettergli di poter andare al bar facendosi vanto di aver pubblicato un libro di un centinaio di pagine.

Nota di rilievo la descrizione dell’opera dell’autore, che si prende più spazio di quanto sia mai stato concesso a qualsiasi scrittore per piantare a fine libro il suo Curriculum Vitae di venditore di tappeti.

Qualche sera dopo averlo terminato sono completamente ubriaco di Jameson in casa di gente ricca e sostengo a gran voce che se questo qui è riuscito a stampare e vendere anche solo una copia a qualcuno -me in questo caso- ho il dovere morale di riuscire a farlo anche io prima o poi.

Già.

Prima o poi.

Mondi Lontani, Davide Corbo.
Stamperie G&G
Voto: 10.000 KANEPTAGORE

P.S: avevo delle remore a fare questa recensione unicamente per il fatto che si tratta sì di un libro scritto MOLTO male, ma che in fondo chiunque con una mazzetta di banconote da cento euro può stamparsi qualsiasi cosa e portarla in libreria in conto vendita.

Poi però ho scoperto che sui social l’autore di questo CV mascherato da opera di fantascienza si vanta di essere: “una acculturata persona di mondo”, fa sfoggio delle sue soverchie lauree internazionali e gestisce una rivendita di tappeti postando una dietro l’altra le peggio fake news, inneggiando alle peggio stronzate sovraniste e pare che abbia il dente avvelenato in particolare con l’Islam, IL CHE MI FA PENSARE CHE I SUOI TAPPETI PERSIANI ARRIVINO DA SEGRATE.


COMUNQUE STIAMO TUTTI TRANQUILLI COME KANEPTAGORE EH, PERCHÈ QUALCUNO QUI MI DEVE ANCORA NOVE EURO!

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Dietro le linee https://www.inutile-erudizione.it/dietro-le-linee/ https://www.inutile-erudizione.it/dietro-le-linee/#respond Wed, 19 Aug 2020 16:06:17 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=2841

Quando ho parlato di Hiroo Onoda ( https://www.inutile-erudizione.it/hiroo-onoda/ ) ho concluso la sua storia con la frase: “Sono anni che cerco di recuperare una copia del suo libro, ma si vede che conosco solo librai sbagliati.”

Mi sbagliavo sul fatto che conosco solo i librai sbagliati.

 

Agevolo un’immagine che raffigura in modo adeguato un libraio giusto.

Il miglior regalo di Natale postdatato a sorpresa che mi abbiano mai fatto, specie considerando che dubito siano attualmente in commercio altre copie, arriva perlappunto da uno dei pochi ossolani a cui terrei spalancate le porte del mio bunker in caso di guerra nucleare.

‘Dietro le linee’ (la versione italiana di ‘Tatta hitori no 30 nen enso’) sono 241 pagine corredate da disegni e foto che descrivono in maniera superba gli straordinari avvenimenti accaduti a una delle Personalità Buffe che più mi hanno colpito sia quando ho scoperto la sua storia, sia quando ho dovuto scriverne.

“Per la prima volta, osservavo dall’alto il mio campo di battaglia. Perchè mai avevo combattuto laggiù per trent’anni? Per chi avevo combattuto? In nome di quale causa?
La baia di Manila era inondata dagli ultimi raggi del sole.”

Voto buffo: trenta samurai moderni che non credono che la guerra sia finita nemmeno quando è chiaramente finita da trent’anni su trenta.

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CINZIA https://www.inutile-erudizione.it/cinzia/ https://www.inutile-erudizione.it/cinzia/#respond Thu, 25 Jun 2020 16:04:04 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=2785 CINZIA mi ha ricordato perchè Leo Ortolani è uno di quegli autori di fumetti che sto paese dovrebbe essere molto felice di avere.

CINZIA mi ha definitivamente convinto che devo rileggermi Rat-Man e chiudere una volta per tutte i vari buchi che ho nella serie.

CINZIA è una storia d’amore, principalmente di amore verso sè stessi.

CINZIA è una graphic novel capace di toccare temi delicatissimi e importanti con l’ironia e la leggerezza tipici di Ortolani, senza risultare fuori luogo mai, nemmeno in una singola vignetta.

CINZIA è il coronamento massimo di uno dei personaggi più belli e forti dell’intero universo Rat-Man, nato da una vignetta capitatami sotto gli occhi ormai tanti (troppi?) anni fa.


CINZIA dovrebbe essere fatto leggere nelle scuole o in alternativa usato come arma contundente (la Bao ha stampato un bel cartonato) su tutti quelli che sbraitano di ‘famiglia naturale’ e vogliono mettere il loro becco bigotto sulle preferenze sessuali altrui perchè considerate ‘anormali’.

CINZIA è semplicemente CINZIA, il senso è tutto lì.

Voto buffo: dieci CINZIE su dieci CINZIE.

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Goblin Slayer https://www.inutile-erudizione.it/goblin-slayer/ https://www.inutile-erudizione.it/goblin-slayer/#respond Wed, 29 Apr 2020 16:40:41 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=2731 Insieme alla mia enorme passione per i videogiochi ce n’è un’altra che mi accompagna da sempre: i fumetti.

Li leggo da tutta una vita. Possiedo pile su pile di serie, miniserie, volumi unici, serie con dei buchi, buchi con intorno delle serie e leggo di tutto, dai manga sulle arti marziali a quelli di fantascienza.

Da quello in cui il Giappone ha fatto ingigantire le donne con un meteorite per usarle come carri armati nella seconda guerra mondiale (giuro), a quello romantico in cui una ragazzina pucciosa vive in una casa con un sacco di uomini che sono in realtà gli avatar dei segni zodiacali.

SHINE! di Shintaro Kago dovrebbe essere letto solo da stomaci forti.


Da quello in cui un verginello con il superpotere di tornare indietro nel tempo quando eiacula salva la razza umana, a quello in cui un anziano che porta a spasso il cane viene deatomizzato dagli alieni e la sua coscienza ricostruita in un androide da combattimento.

E.S.P. di Himinori Wakasuki è tutto quello che la serie TV Heroes avrebbe dovuto essere.


Roba famosa, roba famosina, pietre miliari e serie che manco più l’autore stesso ricorda di aver scritto.

Storie belle, storie brutte e storie medie.

Mi sembra d’uopo quindi introdurre in questa rubrica anche i fumetti. Se si tratta di serie a più volumi mi limiterò a recensire solo il numero d’esordio, non assumendomi perciò alcuna responsabilità se poi la serie nella sua interezza si rivela essere una schifezza, come mi è successo un sacco di volte -VERO ATTACCO DEI GIGANTI? VERO???-.

Il primo contatto con l’opera di oggi è stato QUESTO filmato.

 

Dopo che averlo riguardato sette volte di seguito rimanendone sempre egualmente colpito ero sempre più deciso sul fatto che avrei dovuto assolutamente recuperare il manga in qualche modo.

Oggi la J-POP è arrivata in mio soccorso.


Ne ho sentite di ogni sul web riguardo la crudezza che viene data in pasto al lettore assieme ad una generosa dose di fan service e splatter (a volte nello stesso momento).

Dalle persone inorridite che urlano: “È IL PEGGIORE MANGA DELLA STORIA DEI MANGA!” a quelli presi strabene che escalamano esaltati: “È IL NUOVO BERSERK! MIURA SCOSTATI CHE FINALMENTE QUALCUNO HA DECISO DI PRENDERE IN MANO LA SACRA FIAMMA!”.

Io sono piacevolmente colpito, ma per un motivo a parte.

Sono un fervente giocatore di ruolo.

Sia da PG che da DM ho sempre adorato le ambientazioni fantasy quanto più realistiche possibile, con gente che muore (se necessario anche male, quando non malissimo) e con la capacità anche dell’ultimo dei mostriciattoli di livello infimo di rivelarsi pericoloso non tanto grazie a tiri di dado fortunati o caratteristiche farlocche quanto per la più grande e sottovalutata arma di tutte: l’ingegno.

Qui è la stessa cosa.

Tutti si schifano i goblin e li ritengono nulla più che un fastidio esattamente come il giocatore medio pensa di quello scheletro solitario che attacca il party in una grotta a caso.

Solo dopo scopri che lo scheletro aveva le ossa cave con dentro dell’esplosivo e una runa di fuoco tracciata sul teschio.

Poi tonnellate di terra seppelliscono per sempre il tuo personaggio e impari a non sottovalutare più niente.


Voto buffo: 8 pucciosi goblin appena nati su 10 randelli (letteralmente).

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Viaggio al termine della notte https://www.inutile-erudizione.it/viaggio-al-termine-della-notte/ https://www.inutile-erudizione.it/viaggio-al-termine-della-notte/#respond Tue, 24 Mar 2020 17:07:17 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=2694 Alcuni ci rimangono sotto con le donne, altri col gioco d’azzardo, qualcuno con l’alcool, altri ancora con le droghe.

A me qualche anno fa è capitato con Bukowski.

Ho letto qualsiasi cosa sia uscita dalla penna del buon Charles, poesie comprese (una cosa che ha per me dell’incredibile data la mia scarsa attinenza con metrica e versi), partendo dal presupposto che era una delle prime volte in vita mia che mi capitava di trovare su carta stampata il cazzo che veniva chiamato ‘cazzo’, la fica ‘fica’ e la merda ‘merda’.

Senza troppi giri di parole.

I giri di parole alla lunga rovinano tante cose, alle volte intere esistenze.


Arrivato alla fine della sua bibliografia, dopo aver scrostato anche le raccolte di frasi scritte da ubriaco nei cessi dei bar per rimorchiare, mi sono sentito un po’ perso.

Poi mi hanno parlato dello scrittore dal quale si era ispirato per elaborare il suo stile, che Bukowski stesso definiva “il più grande scrittore degli ultimi duemila anni”.

Louis-Ferdinand Celinè (al secolo Louis Ferdinand Auguste Destouches) a prescindere dalle sue simpatie per le potenze dell’Asse e dal suo spumeggiante antisemitismo è in effetti stato in grado di modernizzare l’intero stile letterario francese ed europeo introducendo (nel 1930) un linguaggio fresco e nuovo (fondendo termini forbiti a quelli da osteria) mischiati a una generosa dose di humour nero.


“Viaggio al termine della notte” segue le vicende (autobiografiche) di Ferdinand Bardamu, arruolato senza troppa convinzione nei dragoni francesi durante la prima guerra mondiale e rispedito nelle retrovie dove incontra persone che hanno ancora la volontà di scopare, divertirsi e vivere quando lui vuole solo sfuggire alla morte che lo attende mezzo sepolto nelle trincee piene di fango e sangue.

Da qui una discesa velocissima nel degrado che sosteneva (e sostiene tutt’oggi) la massa d’umanità che regge in piedi la vita di chi crede di conoscere meglio le regole del gioco.

Viaggio al termine della notte, Louis-Ferdinand Céline
Ed. Corbaccio
Voto: una guerra mondiale su due (la terza potrebbe essere in uscita a breve).

«Ve lo dico io, gentucola, coglioni della vita, bastonati, derubati, sudati da sempre, vi avverto, quando i grandi di questo mondo si mettono ad amarvi, è che vogliono ridurvi in salsicce da battaglia… È il segnale… È infallibile. È con l’amore che comincia.»

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Mein Kampf https://www.inutile-erudizione.it/mein-kampf/ https://www.inutile-erudizione.it/mein-kampf/#respond Fri, 07 Feb 2020 17:18:46 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=2660 (Nella foto di apertura: una pausa pranzo tipica delle forze dell’Asse)

Con gli anni mi sono dato una regola personale: per conoscere davvero il mondo devo leggere tutto, guardare tutto, videogiocare a tutto, provare tutto.

Questa regola è stata da me medesimo maledetta in più di un’occasione nella misura in cui sono entrato in contatto con robe terribili quali ‘Sharknado’ o ‘Cado dalle Nubi’ ma in definitiva credo di averci più guadagnato che perso. Soprattutto quando ho avuto a che fare con delle cose che non avrei mai scoperto continuando a stare rintanato nel mio piccolo guscio di cose belle.

 

Un annetto fa mi sono ritrovato in una di quelle serate assurde che si concludono <OMISSIS PER ALTRI 19 ANNI PRIMA DELLA PRESCRIZIONE> alle quattro del mattino a casa di persone random a dormire della grossa davanti a una replica di un concerto dei Led Zeppelin. Mezz’ora dopo vengo svegliato da due di loro a cui gli Zeppelin più che il sonno stimolano gli ormoni e allora, abbastanza demoralizzato da una copula a cui non posso partecipare, recupero la mia roba e me ne torno mestamente verso casa.

Il mattino dopo scopro che nel mio zaino è comparsa misteriosamente una copia del Mein Kampf.
Faccio spallucce e lancio il libro sotto una pila di altri che mai leggerò.

Ultimamente ho del tempo in pausa pranzo per recuperare la montagna enorme di arretrati cartacei.
Rispunta il best seller del baffetto buffetto.

Perchè no?

Come ben raccontato dalla sua prefazione uno dei problemi principali ai suoi tempi era che questo libro venne dato obbligatoriamente ad ogni persona del Reich, venne tradotto e distribuito in tutto il mondo e rese Hitler, fra le altre cose, ricchissimo tramite i diritti d’autore.

La realtà e che in ben pochi lo lessero davvero -prima di tutto perchè era un mattone di 800 e passa pagine e poi perchè lo stile di Hitler è pomposo, retorico e pesante- mentre all’estero quasi tutti lo sottovalutarono e si limitarono a ridicolizzare l’opera ed il suo artefice.

Ritengo di avere i mezzi per leggerlo senza scadere nella mera propaganda.
Ritengo di avere le conoscenze storiche per riuscire a capire perchè quest’opera ha attecchito così tanto nella Germania del primo dopoguerra.
Ritengo di poter, a ragione, essere terrorizzato dal fatto che diversi passaggi scritti qui sopra sono tranquillamente ripresi nella politica di oggi.

Perchè in pochi sanno e quasi nessuno ricorda.

Quindi è un sacco facile reiterare.

Mein Kampf
Adolf Hitler

Ed. Il Giornale Storia: voto 3 reich su 10.

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Metro 2033 https://www.inutile-erudizione.it/metro-2033/ https://www.inutile-erudizione.it/metro-2033/#respond Mon, 06 Jan 2020 16:18:17 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=2644 Sono anni che leggo un pezzetto di questo libro e poi mi perdo via dimenticandomi cos’è successo.

Lo lascio lì e lo rinizio da capo da ANNI.

Questo volumone mi ha sempre accompagnato in giro nei miei (pochi) viaggi sottocosto per l’Europa:
Londra, Budapest, Praga, Amsterdam. Sempre nel mio zaino, sempre a rubarmi il poco spazio disponibile del bagaglio a mano.

Stavolta ho deciso davvero di portarlo fino in fondo.

Il libro -da cui hanno tratto un’interessante serie di FPS se vi interessano i videogame- si struttura essenzialmente attorno al viaggio di Artyom, un sopravvissuto alla guerra atomica che ha devastato il pianeta e che vive come altri disperati come lui all’interno della linea della metropolitana di Mosca, unico mondo a lui conosciuto, per cercare di trovare qualcuno in grado di aiutare la sua stazione sotto attacco da alcuni esseri misteriosi denominati ‘I Tetri’.

Il viaggio di per sè non è niente di eccezionale ma Dmitrij Gluchovskij dà il suo meglio quando si decide a raccontare a spizzichi e bocconi la terza guerra mondiale e le storie di chi è rimasto al di fuori della metropolitana.

Per esempio a un certo punto, nel mezzo di un capitolo alquanto noioso, tira fuori una perla di questa dimensione:

Lenin apprese l’alchimia e le arti oscure durante i suoi studi in Svizzera e si convinse che per far salire al potere i Bolscevichi occorreva stringere un patto con alcune entità demoniache perchè si prodigassero per difendere il popolo russo che veniva per questo marchiato con dei ‘pentagrammi di dominazione’ tramite le stelle degli stendardi dell’Armata Rossa.

La casta dei sacerdoti che dominava sulle entità più potenti era riunita nel Partito Comunista stesso e all’interno degli enormi rubini incastonati nelle stelle che svettano dalle torri del Cremlino sono racchiusi dei portali per il loro mondo infernale, portali che garantiscono al contempo al popolo russo protezione e prosperità, almeno fino a che gli venivano sacrificate anime fresche.

La prova suprema per il potere sovietico fu lo scontro con la Germania nazionalsocialista.
Protetta da poteri non meno antichi e potenti di quelli che si trovavano nell’Unione Sovietica, la corazzata della nazione teutonica sarebbe potuta penetrare nelle profondità del nostro paese per la seconda volta in mille anni.

In quell’occasione, sui loro stendardi troneggiava la svastica, simbolo rovesciato del sole, della luce e della prosperità.

La candela tremolò un’ultima volta e si spense. Era ora di dormire”.

Dmitrij, porca vacca, non potevi mandare affanculo Artyom e parlare solo di questo per le 600 e rotte pagine di sto libro?

Metro 2033
Dmitrij Gluchovskij
Multiplayer edizioni: 6.5 fallout nucleari che distruggono tutto su 10

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