Farenheit 451 – ‘Non mi avete fatto niente’ ed.
L’odore di cherosene permea l’aria, la tuta ignifuga, i vestiti, la carne e poi la tua stessa anima. Non c’è verso di levartelo di dosso. È un odore pungente che si insinua fin dentro la maschera antigas, ti entra nelle narici e lì rimane, stagnando per ore ben oltre la fine del turno di lavoro.
‘Vigili del fuoco’.
Una volta, molti anni fa, eravamo un corpo civile di soccorso della Repubblica italiana, tempo prima che il paese optasse per la più semplice e funzionale ‘pentademocrazia diretta dalla piattaforma Rousseau’ (la prima gestita dalle ricondivisioni sui social dell’intero pianeta) che ha visto come primo e ultimo presidentissimo R0CCO32(EN0NS0NOL1ANNI!!!1
Ai tempi della Repubblica la gente ci chiamava per spegnere gli incendi, salvare vite, intervenire in incidenti e disastri naturali. Eravamo degli eroi, le persone ci amavano ed erano sollevate quando vedevano arrivare le nostre autopompe e vedevano le nostre divise.
Ora…bhe ora non più.
Al giorno d’oggi noi non combattiamo il fuoco.
Lo alimentiamo.
Non sono certo di quando e come sia successo ma il cambiamento è avvenuto all’epoca di mio nonno, quando l’attacco hacker di un dodicenne che cercava su Google delle skin di Fortnite gratuite ha fatto collassare Rousseau.
Un giorno la tua autobotte trasportava acqua, quello dopo cherosene.
Il concilio dei saggi aveva decretato così.
Mio padre seguì le orme di mio nonno e dopo 64 anni di onorato servizio (l’età pensionabile si è un tantinello alzata misteriosamente dopo il 2019) ora il testimone è passato a me.
Ne sono stato onorato, anche se le cose sono molto mutate.
Oggi il compito principale dei vigili del fuoco e rintracciare chi ancora possiede i ‘libri’, una forma di trasmissione di informazioni antiquata pre-chip cerebrale, e distruggerli con le fiamme.
Perchè?
Non l’ho mai capito onestamente, ma considerate le nostre tute e le nostre maschere credo che si tratti di un pericolo biologico connesso all’uso della ‘carta’, un primitivo supporto dati.
Non ho mai capito il perchè del mio compito ma l’ho sempre svolto con dedizione e in maniera ineccepibile.
Fino ad oggi.
La signora non si era minimamente spaventata quando avevamo fatto irruzione con le asce, era rimasta calma e tranquilla mentre rivoltavamo da cima a fondo la sua piccola casetta. Aveva cominciato a urlare frasi sconnesse solo quando dietro a un intercapedine due miei colleghi avevano trovato una stanzetta segreta.
“NO! FERMI! ONESTÀ! HONESTA! CHIUDIAMO I PORTI! UNO VALE UNO! SaLvInInOnMoLLarEeeeeEeeh”
Abbiamo dovuto tramortirla a cazzotti per poter sfondare il muro di cartongesso e rinvenire la più grande raccolta di libri che abbia mai visto nella mia vita.
Mi terrorizzavano tutte quelle copie identiche dello stesso libro, ma più di tutto salì dentro di me l’insana curiosità di sbirciare all’interno di una di quelle ‘pagine’ piene di scritte.
Non dovevo.
Era proibito farlo.
Ma era forse l’ultima occasione per farlo, considerando quanto stava diventando bravo il mio reparto presto non ce ne sarebbe più stata occasione.
Aprii una pagina.
-Dieci minuti dopo-
Ho lasciato quella casa solo dopo essermi assicurato che tutto era in cenere, poi per sicurezza ho dato tutto di nuovo alle fiamme una seconda volta, sto pensando di tornare lì per la terza.
Il libro di Fabrizio Corona è stato per alcune settimane un best seller salendo al settimo posto dei libri più venduti in Italia. Ho un amico libraio che racconta che c’è gente che si è fatta TRECENTO CHILOMETRI dalla Svizzera per potersi accaparrare un paio di copie dato che sono andate esaurite dappertutto.
Sono un po’ invidioso, lo ammetto. Io non scrivo così bene.
Come dice bene Malusa (http://
“Esattamente, che cos’hanno gli italiani contro gli scrittori veri? Eppure c’è figa un po’ ovunque.“