Viaggio al termine della notte

Alcuni ci rimangono sotto con le donne, altri col gioco d’azzardo, qualcuno con l’alcool, altri ancora con le droghe.

A me qualche anno fa è capitato con Bukowski.

Ho letto qualsiasi cosa sia uscita dalla penna del buon Charles, poesie comprese (una cosa che ha per me dell’incredibile data la mia scarsa attinenza con metrica e versi), partendo dal presupposto che era una delle prime volte in vita mia che mi capitava di trovare su carta stampata il cazzo che veniva chiamato ‘cazzo’, la fica ‘fica’ e la merda ‘merda’.

Senza troppi giri di parole.

I giri di parole alla lunga rovinano tante cose, alle volte intere esistenze.


Arrivato alla fine della sua bibliografia, dopo aver scrostato anche le raccolte di frasi scritte da ubriaco nei cessi dei bar per rimorchiare, mi sono sentito un po’ perso.

Poi mi hanno parlato dello scrittore dal quale si era ispirato per elaborare il suo stile, che Bukowski stesso definiva “il più grande scrittore degli ultimi duemila anni”.

Louis-Ferdinand Celinè (al secolo Louis Ferdinand Auguste Destouches) a prescindere dalle sue simpatie per le potenze dell’Asse e dal suo spumeggiante antisemitismo è in effetti stato in grado di modernizzare l’intero stile letterario francese ed europeo introducendo (nel 1930) un linguaggio fresco e nuovo (fondendo termini forbiti a quelli da osteria) mischiati a una generosa dose di humour nero.


“Viaggio al termine della notte” segue le vicende (autobiografiche) di Ferdinand Bardamu, arruolato senza troppa convinzione nei dragoni francesi durante la prima guerra mondiale e rispedito nelle retrovie dove incontra persone che hanno ancora la volontà di scopare, divertirsi e vivere quando lui vuole solo sfuggire alla morte che lo attende mezzo sepolto nelle trincee piene di fango e sangue.

Da qui una discesa velocissima nel degrado che sosteneva (e sostiene tutt’oggi) la massa d’umanità che regge in piedi la vita di chi crede di conoscere meglio le regole del gioco.

Viaggio al termine della notte, Louis-Ferdinand Céline
Ed. Corbaccio
Voto: una guerra mondiale su due (la terza potrebbe essere in uscita a breve).

«Ve lo dico io, gentucola, coglioni della vita, bastonati, derubati, sudati da sempre, vi avverto, quando i grandi di questo mondo si mettono ad amarvi, è che vogliono ridurvi in salsicce da battaglia… È il segnale… È infallibile. È con l’amore che comincia.»

Luca Porrello

Vivo in un bosco. Soffro di insonnia. La combatto scrivendo (e bevendo). E' partito tutto così. Se vi è piaciuto quello che avete letto cercate Personalità Buffe anche su Facebook.

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