Astronomia – Sfoggiare Inutile Erudizione https://www.inutile-erudizione.it Una valida alternativa a YouPorn Sat, 28 Mar 2020 21:21:30 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.2 Giovanni Virginio Schiaparelli https://www.inutile-erudizione.it/giovanni-virginio-schiaparelli/ https://www.inutile-erudizione.it/giovanni-virginio-schiaparelli/#respond Wed, 19 Sep 2018 19:13:03 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=1909 La storia di quest’oggi deriva da un passato che sembra lontanissimo, uno in cui gli scienziati italiani non dovevano per forza emigrare per arrivare alla fine del mese, venivano dotati dei macchinari più all’avanguardia ed erano gli altri paesi a doversi impegnare a tradurre i loro lavori dalla nostra lingua per rimanere al passo con le loro scoperte innovative -lo so, sembra fantascienza-.
È anche la storia di come le traduzioni quando vengono fatte alla carlona possono generare dei comici misunderstanding, ma ci arriviamo con calma.


Il buon Giovanni nasce a Savigliano (Cuneo) il 14 marzo 1835 e dopo un infanzia ed un adolescenza tranquilla decide, supportato dalla famiglia abbiente, di dedicare tutto sè stesso agli studi ottenendo ottimi risultati e arrivando alla laurea in ingegneria appena diciannovenne -una cosa per cui so per certo che alcuni fra i fuoricorso trentacinquenni che conosco darebbero entrambe le gambe-.
Prosegue il suo percorso accademico a Berlino concentrandosi sull’astronomia e a differenza di un sacco di cervelli odierni, decide nel 1860 di rientrare in Italia, ottenendo immediatamente il posto di secondo astronomo all’osservatorio di Brera e due anni dopo divenendone direttore -e qui i fuoricorso di cui sopra, insieme a molti  altri laureati, darebbero anche le braccia-.


Nell’arco della sua carriera da astronomo compie qualcosa come undicimila misure di osservazione con il telescopio ottico tra le stelle doppie e scopre un grande asteroide metallico (Hesperia 69) nella fascia principale tra le orbite di Marte e Giove.
E’ inoltre il primo al mondo a teorizzare (portando le prove) di come meteore e comete siano correlate. Nel tempo libero diventa uno dei massimi esperti al mondo di ‘Storia dell’astronomia’, una disciplina sconosciuta ai più ma parecchio interessante in quanto analizza e ricrea i metodi ed i modelli di studio utilizzati dalle popolazioni antiche per osservare le stelle.
Per capire quanto fosse figo in questa branca della scienza, basta dire che il suo ingegnoso metodo per ricostruire lo studio del sistema planetario di Callipo (praticamente l’origine dell’universo teorizzato dai greci assieme alla sua cosmologia che coinvolgeva misteriosi vortici) sta alla base di ogni studio sull’argomento ancora ad oggi.

“D’accordo -direte voi- fin qui è la storia di uno scienziato italiano fico, ma perché lo metti nelle Personalità Buffe?”

1877: un anno che gli astronomi di tutto il mondo attendono con trepidazione per il verificarsi della Grande Opposizione, un allineamento di pianeti favorevole che permette osservazioni nitide e durature su gran parte dei pianeti più importanti, in particolare Marte.
Virginio, dotato di un nuovo modello di telescopio rifrattore, compie degli studi accurati e, niente, ne esce fuori che ha scoperto indicazioni dell’esistenza di forme di vita intelligente sul quarto pianeta dal Sole.

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EHI! MOMENTO! COSA?

Essenzialmente nota sulla superficie del pianeta rosso una fitta rete di strutture lineari.
Dato che in osservazioni successive la rete sembra cambiare forma con l’aggiunta di nuove ramificazioni e che ciò avviene in concomitanza con alcune variazioni rilevate nelle zone polari insieme ad alcuni rari cambiamenti meteorologi che fanno supporre la presenza di nubi, Schiaparelli IPOTIZZA che la geminazione sia correlata (come avviene sulla Terra) ai cambiamenti stagionali arrivando quindi alla teoria che le strutture lineari siano veri e propri canali per portare l’acqua dalle regioni polari a quelle aride nella stagione dello scioglimento delle calotte.


Inizialmente è particolarmente cauto nelle sue pubblicazioni riguardo la loro artificiosità ed anzi le considera, più realisticamente, come una rete idrografica naturale, ma poi i suoi lavori escono dai confini nazionali…

…Arrivando sulla scrivania dell’astronomo statunitense Percival Lowell.


Percival è iniziamente dubbioso, ma data la mole di pubblicazioni prodotte da Schiaparelli (in cui la parola canali’ era stata tradotta dal più corretto ‘channel -che può indicare strutture naturali- in ‘canal’ -di sicura artificiosità-) si convince pian piano che la rete fosse nientepopodimeno che “…un imponente opera di ingegneria idraulica progettata dai marziani per supplire alla scarsità di risorse idriche del pianeta”.

Essendo Lowell dotato (oltre che di fervida immaginazione), anche di un’importante quantità di denaro decide di costruirsi un osservatorio privato nel giardino di casa -senza black jack e squillo di lusso, ma con uno dei telescopi più grandi del mondo al posto delle patatine- e comincia a intrattenere una fitta rete di corrispondenza con Schiaparelli, diffondendo nell’immaginario collettivo che i marziani sono quantomeno esistiti di sicuro perché è rimasta questa prova inoppugnabile.

Tenete conto che l’opinione pubblica (e Schiaparelli stesso) diventano fermamente convinti di quest’ipotesi, l’idea viene continuamente ripresa da scrittori del calibro di Wells, Bradbury e Dick (solo per citare tre nomi a caso) e nemmeno le prime analisi spettrometriche (che determinano l’assenza di acqua IN FORMA LIQUIDA sul pianeta rosso) riescono a convincere le masse.
I marziani sono quantomeno esistiti, punto.


Nel 1894 prima e nel 1909 poi, altri due astronomi dimostrano che i canali di Schiaparelli non sono altro che un effetto ottico dato dal cervello che avviene quando si osservano linee di punti situati così lontani.
Sostanzialmente una delle ipotesi più eccentriche e diffuse nella storia dell’astronomia altro non è che una cacca di mosca sul telescopio.

Nel 1907 un naturalista inglese, tale Alfred Russell Wallace dimostra con la logica che temperatura e pressione atmosferica sono troppo basse nell’atmosfera marziana per fare esistere H2O LIQUIDA.

“Ho detto LIQUIDA!

Nel 1965 la sonda Mariner 4 scatta delle foto dell’orbita e niente, i canali non si vedono.


Nel 1971 la NASA compie una mappatura di Marte con la sonda Mariner 7, non c’è traccia dei canali.


Nonostante questa notevole quantità di prove (e una mole molto maggiore non citata) c’è gente che ANCORA OGGI sostiene una presunta esistenza dei marziani, che Giovanni sia stato messo a tacere dalla solita loggia di Illuminati rettiliani della ka$ta e che sarebbe ora di aprire gli occhi.

Propongo a costoro il primo viaggio inaugurale verso il sole su un razzo convertito a benzina.

Postille:

Va riconosciuto che per trent’anni le mappe di Marte di Lowell furono le più accurate mai disegnate.

Prendendo in buona parte quanto scritto qui sopra il regista Mitsuru Hongo ha tirato fuori uno degli anime più noiosi della storia (Spirit Of Wonder) in cui 3 vecchi di merda vogliono andare su Marte con un aerostato, se ve lo propongono stategli lontanissimo.


Come ho già spiegato QUI alcune fra le Personalità Buffe che trovate su Inutile Erudizione sono rilavorazioni di articoli già scritti tempo addietro (per Schiaparelli si parla dell’agosto del 2015), manca quindi nel discorso QUESTA IMPORTANTISSIMA SCOPERTA per cui il mondo tutto un paio di mesi addietro si sarebbe dovuto fermare per esultare. Qui in Italia invece non si smetteva di disquisire se Marchionne fosse o meno uno stronzo.

Poi mi chiedete perchè ho poca fiducia nell’umanità.

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Pillola n. 14 https://www.inutile-erudizione.it/pillola-n-14/ https://www.inutile-erudizione.it/pillola-n-14/#respond Mon, 16 Jul 2018 11:38:27 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=1733 Chi non ha mai speso alcuni istanti ad ammirare la dorata maestosità della Luna? Tutti sanno che il selenico astro è l’unico satellite naturale del nostro pianeta, ma è meno noto il fatto che nei pressi della Terra orbitino anche alcuni QUASI SATELLITI, attratti sia dal Sole, sia dal nostro azzurro globo.

Tali corpi, dunque, non ruotano propriamente intorno alla Terra, ma compiono un tragitto ellittico che include sia la nostra stella, sia il nostro mondo, accompagnando quest’ultimo in modo molto più discreto rispetto al nostro assai più noto satellite, contemplato dagli umani occhi sin dalla notte dei tempi.
Purtroppo, non vi capiterà però di fare lo stesso con questi piccoli corpi stringendo romanticamente una mano amata, dacché non sono visibili a occhio nudo, ahivoi!

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Pillola n. 11 https://www.inutile-erudizione.it/pillola-n-11/ https://www.inutile-erudizione.it/pillola-n-11/#respond Mon, 28 May 2018 11:57:40 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=1698 Ah! Le stelle! Ah! Le galassie! Ah! L’immensità del cosmo! Quante volte vi siete sentiti annichiliti e minuscoli di fronte ad esse? Quante volte avete contemplato la scura volta del firmamento con occhi sognanti? Quante volte vi siete recati in campagna, o su un alto monte per potervi beare del lontano scintillio di quegli astri? La vista spazia all’infinito, per miliardi e miliardi di chilometri, osservando oggetti celesti che esistono dalla notte dei tempi e che si trovano a distanze inconcepibili dal nostro naso all’insù.

Ma sapete, fra tutta questa cosmica quantità di materiale siderale, quante galassie sono visibili a occhio nudo?
Quattro, di cui una è ovviamente la Via Lattea.
Oltre ad essa, solo la galassia di Andromeda e la Piccola e Grande Nube di Magellano si mostrano al nostro sguardo.

Ahi lasso! Come siamo piccoli e isolati, in mezzo a tanta dovizia di astronomica grandezza!

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Le stelle sono tante, milioni di milioni… https://www.inutile-erudizione.it/le-stelle-sono-tante-milioni-di-milioni/ https://www.inutile-erudizione.it/le-stelle-sono-tante-milioni-di-milioni/#respond Sat, 24 Mar 2018 23:00:00 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/le-stelle-sono-tante-milioni-di-milioni/  Di certo non stupirà nessuno se scrivo che l’universo è grande. Ma  avete davvero idea di quanto sia grande??
Tanto per capire di cosa stiamo parlando, diamo un’occhiata a casa nostra, ovvero il Sistema Solare, e partiamo dicendo che le rappresentazioni che trovate sui libri di scuola sono dichiaratamente artistiche e totalmente fuori scala.
Non si tratta di un complotto della lobby dei disegnatori di pianeti, ma è una scelta dovuta al fatto che è impossibile disegnare il Sistema Solare in scala su un libro. Se disegnassimo la Terra grande così→ O, per esempio, Giove dovrebbe essere a circa 300 metri e Nettuno a quasi due chilometri!
In questo bellissimo video potete vedere una dimostrazione pratica di ciò che sto dicendo (in questo caso usano una Terra più grande di quella da me ipotizzata, quindi le distanze sono ancora più grandi).
A ciò si aggiunga il fatto che, anche se Nettuno è il pianeta più esterno (almeno a quanto ne sappiamo finora), il Sistema Solare non finisce certo lì. Non solo perché, come tutti sapete, esiste anche Plutone (1), ma soprattutto perché, anche oltrepassandolo, non saremmo neanche a un duemillesimo del Sistema Solare: intorno al nostro astro ci sono ancora la Fascia di Kuiper, la Nube di Oort e un sacco di altre cose che in realtà conosciamo ancora molto poco perché sono lontanissime, visto che il campo di attrazione gravitazionale del Sole si estende indisturbato per circa 15 milioni di miliardi di chilometri, prima di soccombere a quelli di altri oggetti al di fuori del suo eponimo Sistema (fun fact: il rapporto fra le masse in questione è una cosa tipo: 99,85% Sole, 0,10 Giove, 0,05 tutti gli altri miliardi di oggetti messi insieme).
Si tratta di distanze davvero enormi, vero?
No.
Il Sistema Solare non è altro che una piccolissima porzione dell’universo. Basti pensare che, continuando a ragionare con la stessa scala, Proxima Centauri (la stella più vicina al sole) si troverebbe a 16000 chilometri. Cioè, per capirci, disegnando la Terra così → O, la stella più vicina si troverebbe a Sidney.
In realtà, visto che fortunatamente il nostro pianeta è parecchio più grande, Proxima Centauri è a 4,2 anni luce da noi. Confido che non serva a nessuno di voi, spiegare cosa sia un anno luce, ma vorrei che vi fermaste un attimo a riflettere su questo dato. Viaggiando alla velocità della luce (300.000 km al secondo), ci mettereste più di quattro anni per arrivare nei pressi della stella più vicina a noi. E una volta giunti lì, tralasciando il fatto che vi sareste persi altri quattro scudetti della Juve e una dozzina di rimpasti di governo, probabilmente non trovereste neanche nessuno a farvi  compagnia per passare la serata. Già, perché, proprio per la sua vicinanza, questa stella è stata molto studiata, anche alla ricerca di forme di vita e di tecnologia, per esempio tramite il programma SETI che sostanzialmente cerca segnali di natura artificiale in giro per il cosmo, ma senza risultati, quindi se voleste vivere mirabolanti avventure alla Star Trek dovreste proseguire il vostro viaggio. Il lato negativo è che, a oggi, nessuna ricerca di nessun tipo ha mai trovato il minimo indizio di vita extraterrestre neanche altrove. Il lato positivo è che i mondi abitabili, che per semplicità definirò “pianeti simili alla Terra, che si trovino in posizioni simili a quella in cui si trova Terra rispetto a stelle simili al Sole”, pare siano davvero tanti: al momento abbiamo trovato più di 3000 pianeti extrasolari, molti dei quali inadatti alla vita, ma il loro numero aumenta  letteralmente tutti i giorni e nella massa è ovvio che ci siano anche dei candidati adatti. tanto che si stima che siano più di otto miliardi solo nella nostra galassia. Il problema, però è che la Via Lattea ha un diametro di circa centomila anni luce, che espresso in chilometri fa un numero con talmente tanti zeri che neanche Paperon dé Paperoni riuscirebbe a comprenderlo in pieno. E soprattutto, cosa ben più importante, viaggiando alla velocità della luce ci vorrebbero appunto centomila anni per attraversarla (o anche solo per ricevere un segnale radio), ed è qui che sta il problema.
A quanto sappiamo, la velocità della luce non è superabile. Anzi, non è neppure raggiungibile da nulla che abbia massa, perché raggiungerla significherebbe avere massa infinita e superarla vorrebbe dire avere massa più che infinita, il che è chiaramente assurdo. È vero che a quel punto, potremmo viaggiare indietro nel tempo (forse per tornare ai giorni felici in cui eravamo più magri, perché la massa infinita, diciamolo, presuppone anche infinite smagliature), quindi i centomila anni non  sarebbero forse neanche così terribili, però… Beh, in realtà stiamo parlando di pure speculazioni teoriche, impossibili da realizzare in realtà. Certo, in questo particolare campo non c’è nulla di certo al 100%, però se davvero c’è un modo per superare la velocità della luce restando nel nostro universo quadridimensionale, beh… Non abbiamo davvero la più pallida idea di come  farlo.
Quindi, in conclusione cosa possiamo dire?
  • L’universo è immensamente grande, contiene una quantità enorme di pianeti abitabili, quindi è probabile al 99,99% che esistano tantissime forme di vita aliene, sparse qua e là.
  • L’universo è immensamente grande e tutto fa pensare  che la velocità della luce sia un limite irraggiungibile, quindi è probabile al 99,99% che non ci sono mai stati, né mai ci saranno, incontri con nessuna di queste forme di vita, per il semplice motivo che i viaggi interstellari sono concretamente irrealizzabili, a differenza di ciò che avviene in milioni di libri, fumetti e film. Tutt’al più ci potrebbero essere dei contatti radio, ma per il momento, letteralmente, tutto tace.
E allora, tutti gli avvistamenti e gli incontri ravvicinati riportati nella storia?

Beh, di alcuni abbiamo già dato una spiegazione plausibile, anzi due, ascrivendoli sostanzialmente a buffi scherzi che ci fa la nostra mente.  Ce ne sono poi altri più concreti, che hanno spiegazioni perfettamente plausibili e, se il ritmo di pubblicazione degli articoli resta questo, vedrete che in uno o due decenni ne parleremo!

(1) Piccola digressione su Plutone: è stato un abbaglio considerarlo un pianeta: è solo uno dei tanti oggetti, fra cui alcuni pianeti nani, che esistono dopo Nettuno, e non è neppure il più grande. È talmente piccolo che se lo appoggiassimo sugli Stati Uniti non li coprirebbe neppure tutti. E poi, se davvero avessero pensato che fosse un pianeta non gli avrebbero dato il nome del cane di Topolino, no?
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Pillola n. 7 https://www.inutile-erudizione.it/pillola-n-7/ https://www.inutile-erudizione.it/pillola-n-7/#respond Fri, 02 Mar 2018 13:26:14 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=1383 Una figura che mi affascina molto è quella di Edmund Halley, noto ai più solo per via dell’eponima cometa, ma in realtà notevolissimo scienziato che fu autore di millanta fondamentali scoperte in campo astronomico e meteorologico.
Inoltre, e qui veniamo all’aneddotica che tanto ci aggrada, quando si rivolse a Newton per discorrere di alcune sue idee in merito al moto dei pianeti, scoprì che questi aveva già spiegato tutto in alcuni suoi lavori autonomi, ma che semplicemente non aveva interesse a pubblicare (era un tipo ben bizzarro, Sir Isaac)!
Fu Halley a convincerlo a dare alle stampe Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, pagando altresì tale pubblicazione di tasca propria. In tale poderosa opera venivano annunciati, fra gli altri, i principi della dinamica e la legge di gravitazione universale.
Un plauso, signor Halley!

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