Religione – Sfoggiare Inutile Erudizione https://www.inutile-erudizione.it Una valida alternativa a YouPorn Wed, 06 Jan 2021 15:46:09 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.2 Joseph Smith https://www.inutile-erudizione.it/joseph-smith/ https://www.inutile-erudizione.it/joseph-smith/#comments Wed, 06 Jan 2021 15:46:09 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=2888 Benvenuti a questa nuova puntata del filone: “prendiamo in giro l’accozzaglia delle inutili superstizioni comunemente definite ‘religioni’, i loro santoni truffaldini ed i loro tristi adepti mentecatti”.

La storia di oggi potete collocarla agilmente fra la papaya del principe Filippo, il pene cosmico di Chizuo Matsumoto ed i bicchierini al kool-aid avvelenato di James Warren Jones. Va da sé che se non avete idea dei riferimenti descritti il mio consiglio è di cliccare sui link sopracitati e farvi una cultura.

O farvi una cultura e basta, che va sempre bene.

Joseph Smith (Junior) nasce il 23 dicembre 1805 a Sharon, in Vermont, da una famiglia di coltivatori e piccoli commercianti di prodotti agricoli. Quintogenito di una prole affollata (in totale mamma Smith sforna undici figli per la regola: “sopra la decina sono il numero di figli che sopravvivono”), dopo aver contratto un’infezione ossea derivante da una febbre tifoidea (le condizioni igieniche del 1800 non sono famose per evitare il contatto bocca/feci) pare essere condannato sin dalla tenera età ad una vita intera in stampelle.

Sorprendentemente però si riprende alla grande e verrà in seguito descritto come: “alto, di bell’aspetto e dal fisico prestante”.

Nel 1816, dopo un’annata disastrosa per chi vive del lavoro dei campi, il padre deve trasferire tutto il nucleo familiare nel villaggio di Palmyra, nello stato di New York. Sono tempi particolari per le terre nordamericane, attraversate da una recrudescenza di misticismo religioso che smuove indistintamente metodisti, presbiteriani, battisti, luterani e cattolici.


Di fondo si venera tutti lo stesso Dio, ma di fronte alle grandi domande della fede si trovano risposte alla mano nell’intolleranza mista all’ignoranza, facendo scontrare gente che prega la sera anzichè al mattino o che mangia carne di venerdì invece che di sabato.

La situazione era molto simile a quella odierna insomma.

In questo periodo Joseph inizia ad interessarsi alla ‘religione’ nella sua accezione più ampia (non propenderà mai per nessuna in particolare, se non la sua) dividendo il suo tempo rimanente fra il lavoro nei campi della fattoria del padre e saltuariamente la scuola primaria.

Fino al 1820.

Un anno descritto da lui (in seguito) come “fondamentale per l’intera umanità”.

-Tenetevi forte perchè sto per raccontarvi in cosa credono i mormoni-.


Una sera di primavera, il nostro protagonista all’epoca quattordicenne ha appena finito di leggere un passo della Bibbia, Giacomo 1,5: “Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data”.

Colpito da queste parole decide di andare a rompere la balle direttamente a Nostro -loro- Signore (dimenticandosi evidentemente la parte della Bibbia in cui si dice che Dio è onnipresente) nel posto migliore che gli viene in mente per parlare con una magica entità aliena, che si rivela essere IL BOSCO DIETRO CASA!

Qui, un Joseph raccolto in preghiera, percepisce delle non meglio precisate FORZE DEMONIACHE che tentano di blandirlo, ma viene salvato da due misteriosi ESSERI DIVINI che gli appaiono davanti nella loro luce sfolgorante rivelandogli che tutte le chiese del mondo sono in torto poiché l’unico culto che Dio ha scelto per spargere la realtà del vero Vangelo sarà quello che un giorno lo vedrà a capo.


Già questo dovrebbe essere abbastanza per definire il personaggio, ma il meglio deve ancora arrivare.

Il 21 settembre 1823 gli appare per tre volte in una notte un angelo vestito di una tunica luminescente.
Questo portatore del messaggio di Dio gli si presenta come Moroni, uno dei profeti dimenticati dalla storia che ha calcato il suolo americano nel 400 d.C. e, guarda alle volte il caso, HA SEPPELLITO UN TESTO SACRO INCISO SU TAVOLETTE D’ORO IN UNA COLLINA POCO DISTANTE.

Junior è l’unico che può trovarlo.


A chi è che non è mai capitato di fare un sogno simile -magari dopo aver esagerato con la peperonata-?
Quello che accade di rado è prendere però pala e piccone, farsi guidare nel luogo indicato dalla voce di un fantasma di MILLEQUATTROCENTO anni prima, scavare come un matto nel mezzo della notte e trovare -a suo dire- un SARCOFAGO DI PIETRA SIGILLATO che gli viene affidato col divieto assoluto di aprirlo prima di qualche anno, ma al cui interno -sosterrá in seguito- riposa un’antica armatura ebraica in grado di far comprendere la parola di Dio all’uomo comune e due tavole d’oro su cui Mormon, primogenito di un generico profeta che nel 590 d.C. partì da Gerusalemme per poi arrivare -chissà come- in centroamerica stabilendo la nascita della cultura del -mai comprovato- popolo Nefita che ha trascritto l’intera Bibbia mormonica, altresì chiamata ‘Libro di Mormon’.

-sembra folle? Non molto di più di tre pastorelli portoghesi santificati per aver detto di aver visto la Madonna-

Questo ritrovamento il quattordicenne Smith lo tiene per sè, dato che dal 1825 non gioca ancora il ruolo del leader religioso ma quello del -sempre truffaldino- “cercatore di tesori”, venendo assunto da Josiah Stowell e William Hale (famoso inventore inglese che diverrà in seguito l’apripista per lo sviluppo futuro dei razzi) per dare la caccia ad una fantomatica miniera d’argento spagnola abbandonata.

Che poi sia stato proprio il nostro eroe a mettere in giro questa storia è un altro discorso.

Quando la ricerca dell’argento lo porta a Bainbridge, New York, viene arrestato e spedito a scoppoloni in tribunale con l’accusa di essere “un impostore sregolato che si finge un ‘glass looker’ (=veggente), ma si svicola dalla legge con poco più che un rimbrotto.

Quello da cui non riesce invece ad uscire è la relazione con la figlia di William, Emma Hale, che sposa pur senza l’approvazione della famiglia di lei, dopo la più classica delle ‘fuitine’.

Nel 1827 i due novelli sposi tornano alla collina delle visioni, dove il fantasma di Moroni autorizza l’apertura del sarcofago affidando a Smith la traduzione delle tavole d’oro proibendogli però di farle vedere a qualcun altro -molto, MOLTO, comodo-, ed in seguito traslocano ad Harmony, in Pennsylvania.

Qui mentre Emma ha il suo daffare per sfornare il primo figlio, Joseph UTILIZZA IL POTERE MAGICO DELL’ARMATURA EBRAICA PER DETTARE IN STATO DI TRANCE ALLA MOGLIE LA PAROLA DI DIO INCISA IN ‘EGIZIANO RIFORMATO’ -una lingua come un’altra per indicare: “non so neanche io cosa cazzo inventarmi ancora”-.

I due trascorrono il loro tempo così.

Capite bene anche voi perchè in breve si ritrovino a fare la fame.

In loro soccorso arriva però un vicino abbastanza gonzo da credere a questa sequela di minchiate, Martin Harris, che IPOTECA TUTTI I SUOI AVERI per finanziare la traduzione. Il tutto, ovviamente, SENZA VEDERE MAI NULLA di concreto poichè: “sono le regole imprescindibili del fantasma di un millennio e mezzo fa, non possiamo trasgredire o succede che come se fosse antani denaturato a destra”.

Ci può stare che ad una certa ad Harris saltarono i nervi e presentandosi dal nostro protagonista pretendendo di conoscere lo stato dei lavori. Junior deve aver detto qualcosa del tipo: “Trovo insopportabile la tua mancanza di fede!” perchè brucia L’UNICA COPIA DEL MANOSCRITTO REDATTO fin lì.

L’unica speranza per Harris di non perdere ulteriormente la faccia a questo punto era stare zitto e buono e far proseguire la traduzione per poi infine ricavarci -magari- qualcosa.

Emma nel frattempo ci ricava di dare alla luce un bambino morto (lo stress di vivere dentro questa storia può aver contribuito) e per il prescelto da Dio questo è un duro colpo, facendo arenare il progetto per qualche tempo.

Con gli anni si radunano intorno a questa strana combriccola altri personaggi che vengono abilmente manipolati per diventare soci/adepti/schiavi. Oliwer Cowdery fu il primo convertito al mormonismo ed impara in fretta dal suo maestro, tanto che nel 1929 dichiara di aver ricevuto la stessa visione di Joseph in cui GIOVANNI BATTISTA IN PERSONA GLI CONCEDE TRAMITE IL ‘SACERDOZIO DI ARONNE’ IL POTERE DEL BATTESIMO.

I due corrono a battezzarsi a vicenda nel primo rigagnolo disponibile.

“Volo, invisibilità e artigli dalle mani erano superpoteri già presi”

Nel 1829 Joseph ha un’idea per fugare ogni -legittimo- dubbio dei miscredenti che continuano a sostenere che tutta questa storia sia una truffa: FA FIRMARE UNA DICHIARAZIONE AD UNDICI TESTIMONI (che siano tutti suoi conoscenti evidentemente non conta) in cui si dichiara che le tavole d’oro esistono e sono misteriosamente avvolte da un’aura mistica.

Per quanto possa sembrare strano questa mossa basta a consentire l’anno successivo la pubblicazione del ‘Libro di Mormon’ la fondazione della ‘Chiesa di Gesù Cristo’, l’arrivo di notorietà, adepti e anche le attenzioni non proprio amichevoli delle autorità religiose locali.

“Non è che adesso il primo contadino/cercatore di tesori senza cultura che si sveglia col piede giusto al mattino può creare una religione!”

Smith timidamente prova a far notare che Gesù Cristo era figlio di un falegname e per tutta risposta è costretto a trasferirsi a Fayette, dove tiene la prima conferenza della Chiesa in cui in pensa: “non è che adesso il primo contadino/adepto senza cultura che si sveglia col piede giusto al mattino può creare una religione!” e stabilisce che SOLO A LUI DIO CONCEDE LE VISIONI.

Dopo poco anche Fayette diventa pericolosa per i Mormoni (come vengono chiamati in termine dispregiativo) e la comunità si deve spostare ancora più ad ovest a Kirtland, in Ohio. In questa terra di frontiera la comunità si stabilisce costruendo un tempio e fondando una banca (soldi e fede vanno sempre d’accordo), dove tutti i nuovi arrivati versano i loro risparmi per ricevere in cambio il titolo di Santo.


Le cose prendono una piega così buona che Smith acquista dei terreni ad Indipendence, nel Missouri, con l’intenzione di costruire Sion, la propria città santa, mentre chi capita a Kirtland si trova davanti una sorta di comune hippie/comunista del 1800, in cui i beni del singolo vengono gestiti da vescovi nominati dal nostro eroe che ha ricevuto indicazioni in merito direttamente dagli apostoli Pietro, Giovanni e Giacomo.

Il 30 aprile 1831 Emma da alla luce altri due gemelli morti, per controbilanciare adotta due bambini rimasti orfani -sarebbe stato più complesso adottare i cadaveri dei genitori-.

Nel frattempo ai vicini non mormoni questo profeta improvvisato sta sempre più sulle scatole. La notte del 24 marzo una folla inferocita gli irrompe in casa, lo bastona fino a farlo svenire e poi lo abbandona per strada, cosparso di catrame e piume.


Un po’ per lo spavento e un po’ per il freddo cinque giorni dopo muore Joseph Murdock, uno dei figli adottivi della coppia. Non appena si riprende Smith abbandona Kirtland per andare in missione di evangelizzazione in Canada, che può anche essere letta come: “vado a cercare della gente grossa con cui tornare a farvi il culo”.

Le fila dei mormoni col tempo si ingrossano ed i nuovi ‘Santi’ sono invitati a trasferirsi nel Missouri per creare la terra promessa.

Il problema è che ai coloni già presenti questa terra promessa abitata da gente che sostiene con forza l’abolizione della schiavitù (circa trent’anni prima della guerra di secessione) nel nome di Dio non sta esattamente simpaticissima.

Se avete presente quel capolavoro del cinema che è ‘Lo chiamavano Trinità’ avete un’esatta idea di cosa avvenne di lì a poco, solo che qui non c’erano due leggendari fratelli mangiafagioli dalla parte dei mormoni e la congregazione (anche mettendo in mezzo la legge) deve sloggiare dalla contea di Jackson, dove si trovavano i terreni, a quella vicina di Clay.

 

Nel 1834 Smith si mise a capo di 200 adepti armati formando il ‘Campo di Sion’, che aveva come obiettivo quello di riprendere possesso del ‘sacro suolo donato da Dio’.

Il problema in questo caso fu la logistica, in quanto partirono dalla lontana Kirtland dando tutto il tempo ai coloni infervorati di equipaggiarsi bene e prepararsi meglio.

Quando il Campo di Sion arriva infine in Missouri si convince di non avere la minima speranza di vittoria, contando anche un’epidemia di colera che ne stava decimando le fila, e si risolse per il scioglimento del braccio armato.

1835, i mormoni si sono rintanati a Kirtland a pubblicare libri con cui diffondere la vera fede e raccogliere adepti (e denaro, non dimentichiamolo mai).

Michael Chandler sta girovagando per gli Stati Uniti mostrando come attrazioni mummie e papiri che arrivano direttamente dai lontani scavi egiziani di Antonio Lebolo -di cui prima o poi parleremo in quanto avventuriero ed archeologo italiano con una vita alquanto buffa-, quando sente la voce secondo cui una strana setta in Ohio sostiene di avere le chiavi per tradurre i testi dall’egiziano antico (la Stele di Rosetta verrà rinvenuta solo nel 1850) e decide che un viaggio a Kirtland vale la pena.

Joseph che si trova un po’ a corto di idee acquista in blocco (con i soldi dei fedeli) tutta la mercanzia di cui dispone Chandler e si mette a tradurre i testi per integrarli al suo culto.

Se vi state chiedendo davvero se i mormoni fossero in possesso di un’armatura ebraica che dava il potere di tradurre la parola di Dio dall’egiziano la risposta è…ovviamente no.

I resti dei papiri su cui lavorò Smith passarono di mano in mano e solo alcuni frammenti sopravvissero allo scorrere del tempo ed incendi vari, arrivando in tempi recenti fino al Metropolitan Museum di New York. Ecco, questi frammenti esaminati da egittologi professionisti, in accordo con quelli diffusi nei testi sacri delle diverse edizioni del libro di Mormon, indicano un lavoro di traduzione “fantasioso”, nel migliore dei casi.


Nel 1836 Kirtland intera festeggia la costruzione del nuovo Tempio sacro in cui i Santi, tramite una sequela di fuffa magica non meglio precisata, possono ottenere i poteri ultimi del mormonismo quali: visioni angeliche, esperienze spirituali, profezie e il dono di parlare in lingue sconosciute.

Più concretamente invece, i mormoni sono nella cacca poichè si è abbattuta su di loro una delle piaghe peggiori della società moderna: una grave crisi finanziara.

La banca di Kirtland fallisce l’anno successivo (pare anche per la diretta cattiva gestione di Junior) e centinaia di adepti si ritrovano col culo per terra nella dura realtà della vita. Molti abbandonano il culto, in parecchi passano dalla parte di chi i mormoni li odia e solo un pugno di fedeli fa quadrato intorno al ‘profeta’ trasferendo armi e bagagli nella piccola cittadina di Far West dove formano una vera e propria milizia indipendente (i ‘Daniti’) e danno inizio alla ‘guerra Mormone’: da un lato i non-mormoni saccheggiano qualunque fattoria si trovano davanti con la scusa di credere in Smith, dall’altro i Daniti si sforzano di difendere i confini della minuscola Far West per tentare di riorganizzarsi.

In tutto questo nel 1838 il governatore del Missouri, Lilburn W. Boggs, firma il Missouri Executive Order 44 che a differenza di quello che ben dovrebbero conoscere i fan duri e puri di Star Wars (“i leader degli Stormtrooper devono uccidere i loro comandanti diretti”) ha come scopo quello di allontanare definitivamente i mormoni dai confini del Missouri con l’impiego diretto dell’esercito.

Haun’s Mill, un piccolo avamposto di mormoni testardi, si rifiuta di abbandonare le proprie terre e in tutta risposta gli abitanti (compresi donne e bambini) vengono massacrati da una milizia irregolare.

Nel frattempo a Far West si svolge un vero e proprio assedio che ha termine solo quando Smith si consegna in catene per permettere ai suoi adepti di riparare relativamente al sicuro verso l’Illinois.


Carcere di Liberty, Missouri.

In una cella di cinque metri per quattro il ‘profeta di Dio’ e quattro fra i confratelli mormoni più alti in grado vengono rinchiusi per quattro mesi al limite del rispetto della dignità umana -anche se presumo che negli stessi anni ci siano schiavi che se la passano molto peggio e di cui non sapremo mai nulla- per ‘alto tradimento contro lo Stato del Missouri’.

La notizia della cacciata e del massacro di civili sostanzialmente inermi ha un grande eco in tutta la nazione e porta un generale moto di disapprovazione nei confronti di Boggs, fino a che durante un trasferimento (grazie anche alla complicità delle guardie di scorta) i cinque Santi fuggono riparando a Nauvoo, in Illinois, un terreno semipaludoso nei dintorni del villaggio di Commerce acquistato a peso d’oro dallo ‘stato amico’.

Nella nuova ‘città santa’ sono accampati MIGLIAIA di mormoni in condizioni precarie e pietose, dato che la cacciata come ogni buon pogrom ha lasciato ad intere famiglie di profughi poco più di quello che indossano.
L’estate del ’39 fa un’ecatombe fra stenti, malaria e dissenteria ma assurge Smith a capo assoluto dei rifugiati che mettono insieme un piano per inviare i discepoli più forti ad evangelizzare in Europa (da cui in poco tempo cominciano ad arrivare i primi convertiti) e tirano su dal nulla una città con tutti i crismi nel mezzo del nulla che nel 1844 ospita gli stessi abitanti di Chicago.

Diverse Personalità Buffe (TM) si ritrovarono a Nauvoo in quegli anni, fra questi John Cook Bennett, facoltoso membro ed altissimo dirigente della Massoneria che si ritrova contemporaneamente a ricoprire una pletora di incarichi importanti (assistente della Presidente della Chiesa, consigliere della Prima Presidenza, sindaco e rettore dell’università) fra cui spicca senza dubbio quello di capo della ‘Legione di Nauvoo’ organizzata come un vero e proprio esercito (Bennett ha il pallino di Napoleone Bonaparte e punta ad imitarlo meglio che può) e che conta CINQUEMILA effettivi, il che la rende la milizia più imponente di tutto l’Illinois.

Tutti questi incarichi non lo salvano comunque dalla scomunica e l’esilio una volta che viene a galla la sua condotta libertina condita da tracce di omosessualità in un’epoca ancora meno gay friendly di quella di oggi.

Gli anni trascorrono e Nauvoo è una città sempre più grande e importante, i suoi vertici entrano negli alti gradi della Massoneria (grazie ai contatti procurati da Bennett) e vengono sviluppati e affermati riti, credenze e progetti grandiosi.

Fino al 1842, anno che segna l’inizio dell’Illinosiano medio nei confronti dei mormoni, per due ragioni principali: le aspirazioni politiche e militari di quello che sembrava essere uno stato nello stato e le accuse di ‘poligamia mormonica’ che cominciano a circolare.

Il 6 maggio uno sconosciuto tenta di uccidere Lilburn Boggs che quattro anni prima ha firmato l’ordine di espulsione e sterminio, i sospetti ricadono tutti su Smith sospettato di essere il mandante e viene ordinata la sua estradizione.

Due ufficiali del Missouri riescono ad introdursi a Nauvoo e catturare Joseph, ma si rendono presto conto che è impossibile portarlo via contro la sua volontà e rinunciano all’incarico.

Nel dicembre dell’anno successivo il nostro eroe presenta al governo americano una petizione per richiedere ufficialmente l’indipendenza della sua personale terra santa, ma il congresso fa spallucce e fischiettando lo ignora.

Per tutta risposta Smith SI CANDIDA ALLA PRESIDENZA DEGLI STATI UNITI D’AMERICA presentando un programma che oggi a tutti gli effetti potrebbe essere definito populista -una roba del genere ha portato comunque Trump alla presidenza– ma ben prevede perfettamente l’arrivo di una guerra civile con la schiavitù come causa principale.

Nella primavera del 1844 le cose prendono una bruttissima piega per il nostro protagonista: alcuni dei suoi consiglieri più vicini mostrano apertamente il loro dissenso per la nuova spinta politica.

Per tutta risposta Smith li esilia scomunicandoli, ma ottiene solo l’inizio della pubblicazione di un giornale indipendente, il Nauvoo Expositor, che ha come obiettivi quello di porre l’attenzione sulla necessità di una riforma della deriva teocratica e denunciare apertamente la pratica della poligamia ben diffusa fra i piani alti dei mormoni.

Il profeta a questo punto fa un errore marchiano: ordina alla sua legione la messa al bando del giornale e la distruzione delle macchine da stampa.


E la gente, anche fra i Santi più convinti, si incazza parecchio.

I giornali dell’Illinois vanno a nozze con questa storia e chiedono al governo un intervento militare.

Smith dichiara la legge marziale e mobilita tutti i 5.000 effettivi della legione.

Thomas Ford, governatore dell’Illinois risponde mobilitando le milizie dello Stato e quelle federali dando un ultimatum per evitare di scadere nel conflitto armato.

Joseph a questo punto fa una mossa azzardata e…SCAPPA lasciandosi alle spalle mogli/e e una pletora di persone infuriate…per poi ritornare in città, convinto dalle lettere della moglie Emma (che neanche troppo velatamente si sentiva giustamente in pericolo), consegnandosi ai funzionari agli ordini di Ford ben conscio che questo avrebbe decretato la sua fine “vado come un agnello al macello, ma sono calmo come un mattino d’estate”.

Il 23 giugno viene arrestato e condotto alla prigione di Carthage insieme al fratello, con le accuse di aver distrutto l’Expositor e aver istigato una rivolta armata aggravata dall’alto tradimento nei confronti dello stato dell’Illinois.
Pur se imprigionato gode di diversi privilegi e libertà, alloggia al primo piano di un complesso senza sbarre e può ricevere liberamente delle visite.

Una visita di cui avrebbe fatto a meno è quella di una folla inferocita che prende d’assalto la ‘prigione’. Le guardie fanno proprio poco per garantire la sicurezza dei prigionieri e abbandonano con la coda fra le gambe le loro postazioni. I facinorosi si fanno strada fino alla cella di Smith che nel frattempo si è barricato all’interno con pochi fedelissimi e qui viene ucciso a pistolettate, cadendo in seguito dalla finestra -leggenda vuole- intonando il canto “O Lord my God is there any help for the widow’s son?” per poi venire quasi decapitato dai furenti colpi della folla che attende poco sotto.


Alcuni membri del gruppo di assalitori vengono arrestati in seguito ma subito rilasciati senza conseguenze, mentre il cadavere del profeta viene trafugato da alcuni fedeli che lo tengono nascosto per evitare mutilazioni post-mortem.

Solo nel 1870 le spoglie del ‘più Santo fra i Santi’ vengono seppellite finalmente accanto ai resti della moglie Emma.

Degno di nota è che secondo il libro di Mormon il giorno che moriremo saremo tutti giudicati dallo strano trittico Dio/Gesù Cristo (per i mormoni non sono la stessa entità)/Joseph Smith.

Sappiatelo ed indossate sempre biancheria di flanella perchè pare che sia l’unica cosa che evita al diavolo di penetrarvi nei lombi.

 

Il mormonismo signore e signori, QUINDICI MILIONI di fedeli.

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Huldrych Zwingli https://www.inutile-erudizione.it/huldrych-zwingli/ https://www.inutile-erudizione.it/huldrych-zwingli/#respond Sun, 13 Jan 2019 14:37:03 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/?p=2117 -Se siete interessati allo spinoso argomento ‘religioni’ vi consiglio di fare una capatina QUI e QUI prima di iniziare la lettura di questo post, giusto per farvi un’idea in linea di massima del mio pensiero a riguardo.
E’ sempre utile segnalarlo all’inizio onde evitare noiosissime dispute teologiche sul finale.-


Huldrych nasce a Wildhaus, nel cantone svizzero-tedesco di San Gallo, il primo gennaio 1484.
Secondo di otto fratelli -siamo negli anni in cui se va bene sopravvive fino all’età adulta il numero totale della prole diviso tre-, segue l’iter in uso all’epoca tra le famiglie benestanti e viene inviato a studiare teologia, ritrovandosi così sballottato fra le università di Vienna e Basilea fino al 1506, anno in cui viene ordinato prete ottenendo in abbinato il titolo di ‘Magister artium’, il corrispondente medioevale un po’ sfasato del master odierno (per i tempi: Baccelliere<Magister<Dottore).

Forse stufo di stare chino sui libri, decide di affiliarsi come cappellano militare -la necessità di avere l’anima linda pur con le mani lorde di sangue è sempre stato un leitmotiv costante di tutti i vari credo della terra- in una delle moltitudini di compagnie mercenarie in partenza per la guerra della Lega di Cambrai, uno dei maggiori conflitti delle guerre d’Italia del XVI secolo che vede per otto anni contrapporsi praticamente tutti gli stati europei all’espansione via terra della Repubblica di Venezia, con il neanche troppo malcelato obiettivo di distruggere la Serenissima per saccheggiarne le ricche spoglie.
Se oggi torme di turisti da tutto il mondo possono andare in piazza San Marco ed ordinare un caffè pagandolo dai venti ai trenta euro -real story- è solo perché Venezia ai tempi impiega la quasi totalità delle sue ingenti forze militari, diplomatiche e monetarie per rovesciare più volte le alleanze in gioco, in modo tale da arrivare nel 1516 a fine conflitto con sostanzialmente gli stessi confini di partenza, eccezion fatta per dei territori occupati in Romagna ed alcuni porti pugliesi.

I veneziani avevano dalla loro anche santi che apparivano e sparivano alla bisogna, come San Faustino e San Giovita evocati in difesa di Brescia come dei G.F. di Final Fantasy qualsiasi.

Huldrych non arriva comunque a vedere il termine degli scontri, poiché partecipa fino alla battaglia di Marignano (13 settembre 1515), tenutasi tra Melegnano e San Giuliano Milanese per stabilire se il controllo del Ducato dovesse andare all’alleanza (mutevolissima) franco-veneziana o agli svizzeri che impersevano sulle terre dei bauscia oramai da tre anni. Lo scontro viene ricordato anche come ‘Battaglia dei Giganti’ per i numeri di forze in gioco (62.000 francoveneti VS 20.000 crucchi) e per il conseguente numero di morti.

-NO, NON QUESTI GIGANTI!-

Tenete conto che nonostante la disparità numerica le falangi di picchieri svizzeri fino a questa battaglia erano considerate invincibili e rischiarono in più di un occasione di vincere il confronto con le forze francesi, sebbene queste ultime dispiegassero un artiglieria migliore.
La situazione cambia radicalmente quando i veneti, comandati da Bartolomeo d’Alviano, giungono a rinforzo dei mangiabaguette prendendo alle spalle il principale accampamento elvetico e sterminandolo (sopravvivivrà appena un terzo dei 20.000 uomini) con l’ausilio delle linee di lanzichenecchi, che da pallide imitazioni delle armate cantonali si rivelarono essere da qui in avanti una delle unità di fanteria pesante più apprezzate d’Europa grazie alla loro versatilità.
La battaglia decreta la fine dell’avventura espansionistica svizzera, che perde ogni influenza sui territori conquistati dalla battaglia di Novara del 1513 -tra gli altri la Val d’Ossola da cui mi tocca scrivere/vivere/sopravvivere-.

Bartolomeo d’Alviano. Dalla faccia uno a cui non sarei andato a rompere le balle in taverna.
Lanzichenecchi Pride.

Scampato alla disfatta di Marignano il nostro buon Zwingli decide che ne ha avuto abbastanza di mercenari. Ripara in patria e diventa parroco della città di Glarona prima e di Einsiedeln poi.
In questo periodo entra in contatto con la figura di Erasmo da Rotterdam: teologo, umanista e filosofo considerato uno dei principali esponenti della dottrina dell’Umanesimo Cristiano che si pone come obiettivo, tramite studi filologici dei testi sacri, la fine degli eccessi del clero ed il ripristino del significato originale degli insegnamenti di Cristo, non condizionati da traduzioni di comodo o forzature.

Erasmo con l’espressione di uno che aveva già capito fino a che punto avrebbero apprezzato le sue teorie a Roma.

In Vaticano, come potete immaginare, l’Umanesimo Cristiano non raccoglie molti consensi per ovvi motivi di potere e controllo. Ci vuole pochissimo prima che venga tacciato di eresia chiunque ne seguisse i dettami che si diffusero comunque a macchia d’olio creando una base esplosiva per le successive riforme protestanti che videro poi l’innesco con la famosa -e spero conosciuta- affissione delle tesi di Martin Lutero sulla porta della chiesa di Wittenberg, nel 1517.


Zwingli elabora molto presto una propria idea di come si sarebbe dovuta riformare la chiesa, ma a differenza del sopracitato Lutero non si limita ad attaccare dei fogli su una porta. La riforma protestante svizzera vede la luce dal molto più buffo -nonchè il principale motivo per cui ne stiamo parlando oggi- ‘Affair of the Sausages’:


1522:
Huldrych è diventato il pastore della chiesa di Grossmünster, a Zurigo.
Durante un sermone tenuto davanti ad una folla di fedeli adoranti decide di smetterla di fare le solite prediche ed esordisce con:

“Amici, compatrioti, fratelli…trovo che sia giunto il momento di liberarci dal giogo del clero di Roma che impedisce alle buonanime come noi di gustarci in santa pace una buona e grassa salsiccia durante il periodo di Quaresima!”

Sì, avete letto bene e no, non sta usando una metafora per la fellatio.

Tutto parte dal sermone ‘Von Erkiesen und Freiheit der Speisen’ (‘per quanto riguarda la scelta e la libertà degli alimenti’), che in sostanza fa notare come in nessuna pagina della Bibbia originale ci siano passaggi che proibiscano la carne in quel periodo dell’anno ed quindi erano stati aggiunti forzatamente in seguito.
Quindi se qualcuno voleva mangiarsi un wurstellone il Mercoledì delle Ceneri non finiva all’inferno.
E nessuno aveva mai indicato che le funzioni si sarebbero dovute tenere in latino, escludendo il popolo.
O che i preti non potessero scopare.
O che le raffigurazioni dei Santi si ammucchiassero nella casa del signore come in un album Panini.
O che il clero potesse cambiare la parola di Dio a suo uso e consumo.

Gran parte della popolazione accetta i ragionamenti di Zwingli con gioia -vorrei vedere, più weisswürst per tutti- escludendo gli anabattisti, che permanevano nella loro -perfettamente logica- idea che il battesimo ai neonati fosse una cosa da evitare.
Gli anabattisti comunque smettono di essere un problema nel 1526, quando il consiglio cittadino decise per loro l’equissima pena della MORTE PER AFFOGAMENTO, più per il fatto che si ostinavano a rifiutare di giurare fedeltà alla città e di prestare servizio militare. Huldrych rimane in disparte nella contesa ed ottiene così di liberarsi dell’unico ostacolo per il controllo delle anime di Zurigo. Da qui il moto riformatore a cui ha appena dato il via si diffonde negli anni successivi ai cantoni vicini, fino a coprire l’intera nazione svizzera.

Nel 1529 ha un incontro direttamente con Lutero in persona.
Entrambi scomunicati da un papa Adriano VI sempre più sull’orlo di un intervento armato -ripetetemi un attimo il discorso che Dio è fatto di pace e amore-, entrambi a capo di un importante riforma protestante nei loro paesi, entrambi (come spesso accade) due personalità forti ed intransigenti nelle loro posizioni.

“Mò raduno l’esercito e queste due dita sante le faccio sparire nel vostro retto!”

A Marburgo l’incontro non riesce però a unificare i due movimenti. Zwingli non ammette nessun compromesso riguardo la sorte dei cantoni cattolici (convertitevi o morite) e sentendosi accerchiato da un ‘complotto cristiano’ decide per la via delle armi, organizzando insieme al governo di Zurigo un esercito di fedeli per una guerra di religione che vide invasioni e contro-invasioni a destra e a manca.

Lutero aveva già intelligentemente fiutato dove si sarebbe arrivati di quel passo:
Nel 1531 tutti i cantoni cattolici con l’aiuto di Roma si organizzarono in una grande armata e dichiararono guerra a Zurigo, marciando verso la cittadina di Kappel.
Zwingli riunisce alla meglio i suoi uomini e decide di dar battaglia comandando gli uomini dalla prima linea.
E in prima linea viene ucciso, lasciandoci come eredità Quaccheri e Battisti, che sostanzialmente nascono dalle ceneri del suo protestantesimo.

La salma di Huldrych venne riportata nella chiesa di San Pietro a Zurigo, dove giace ancora oggi, mentre a Kappel venne eretto uno dei monumenti più badassici che io ricordi per un uomo di chiesa.

Per una statua così val la pena di morire.

Il tutto per la gioia di chi era interessato a mangiarsi una salsiccia sotto Quaresima, perchè aveva finalmente una voce.

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Lascia stare i santi… Ma non i truffatori! https://www.inutile-erudizione.it/lascia-stare-i-santi-ma-non-i-truffatori/ https://www.inutile-erudizione.it/lascia-stare-i-santi-ma-non-i-truffatori/#comments Thu, 03 May 2018 18:06:00 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/lascia-stare-i-santi-ma-non-i-truffatori/ Visto che il blog è ancora in fase di lancio e serve un argomento scottante per fare i big likes da cui derivano ineluttabilmente i big moneys (sì, lo so che non ci vanno le “s” finali. Sono errori intenzionali. È raffinato umorismo, giuro!), eccoci finalmente al post dedicato al mondo della religione e dei miracoli! Stavolta sì che scuoteremo il web e faremo parlare di noi dappertutto. Marketing di livello avanzatissimo!
Va beh, scherzi a parte… Mi rendo conto benissimo che è un argomento molto delicato e che può urtare la sensibilità di qualcuno, ma proprio per la sua importanza, secondo me, più si è credenti, più bisogna essere scettici per distinguere il vero dal falso.
In tal senso faccio subito una doverosa premessa: la scienza non può per definizione indagare i dogmi, le affermazioni delle Scritture, né tantomeno dirci se davvero esiste una specifica divinità. Se anche trovassimo una  spiegazione scientifica per l’origine dell’universo che mettesse d’accordo tutti, ciò non significherebbe nulla, da questo punto di vista, perché potrebbe benissimo esserci un dio che abbia scelto di crearlo in quel modo (e in tal caso al limite si potrebbe obiettare che non possa essere infinitamente buono, avendo inventato una cosa astrusa e incomprensibile come la fisica quantistica).
Da sempre esistono scienziati atei e scienziati credenti (il primo esempio che mi viene in mente è il matematico Ramanujan, che accettò di fare il viaggio dall’India a Cambridge, dove avrebbe realizzato il sogno della sua vita, solo dopo che la madre gli disse che le era apparsa in sogno la sua dea protettrice, che lo autorizzava a farlo) e la maggior parte di essi non pretende affatto di andare a indagare questo genere di temi (chiosa personale: mi viene in mente almeno uno che lo fa, e trovo che lo faccia in modo pessimo. Cercare di convertire un credente all’ateismo come fa lui è inutile, dannoso e superspocchioso, a mio avviso).
Quello che però si può fare è analizzare i supposti miracoli che vengono annunciati in giro per il mondo. Li dividerò in 3 categorie:
  1. Veri miracoli (un morto che risorge, un bambino che sta per essere investito da un’auto e invece si solleva e si posa delicatamente in salvo sul marciapiede,  una montagna che va da Maometto, io che mi sposo): qui si torna il discorso di prima. La scienza non può far altro che prendere atto dell’avvenuto miracolo e accettarne la realtà. Casi come questi, però, devono necessariamente essere documentati da prove certe, perché, sì, dobbiamo accettarli come reali, ma solo se davvero avvengono. In tal senso ce ne sono a bizzeffe nei racconti medievali, ma ben pochi, per non dire nessuno, in tempi recenti.
  2. Eventi reali di cui non si può accertare scientificamente la natura prodigiosa: per esempio sappiamo che alcune persone guariscono spontaneamente dai tumori. Semplicemente, il corpo li combatte e li guarisce e, così come sono arrivati, se ne vanno. È un’eventualità rara, purtroppo, ma a volte succede. Ma in tal caso, c’è modo di capire se si tratta di miracoli o no? Evidentemente non è possibile, e ci saranno sempre persone che affermano che tutti quelli che vengono visti come miracoli sono naturali remissioni spontanee e altre che sostengono che tutte le remissioni sono sempre state miracolose. Chi ha ragione? Beh, allo stato attuale delle cose non possiamo davvero dirlo e così sarà fino a quando non se ne scoprirà la causa scientifica o fino a quando l’autore di questi miracoli non si paleserà apertamente per dare ragione ai propri sostenitori. Non a caso, persino a Lourdes, la Chiesa riconosce come miracolose solo 70 guarigioni, delle migliaia che sono state reclamate dai fedeli.
  3. Eventi od oggetti indagabili scientificamente: esistono, sono la stragrande maggioranza e sono quelli di cui ci occuperemo nel resto di questa puntata!
Anche qui, ovviamente, bisogna fare parecchie distinzioni, prima fra tutte quella fra i miracoli già riconosciuti dalla Chiesa e quelli solo rivendicati come tali da persone o associazioni indipendenti.
Di norma, la Chiesa è (giustamente) molto restia a concedere lo status di miracolo a un evento, perciò quelli da essa accertati sono generalmente i più misteriosi e quelli di cui effettivamente non si può trarre una conclusione scientificamente definitiva. Facciamo qualche esempio:
  • sangue di S. Gennaro: si è riusciti a riprodurre in laboratorio un liquido che si comporta nello stesso modo, usando solo ingredienti disponibili nel 1300, inoltre proprio in quei secoli la produzione di reliquie raggiunse livelli tali da indurre la Chiesa a metterne a freno gli abusi nel Concilio di Trento. Ne è testimonianza addirittura Boccaccio, che si fece beffe del fenomeno intitolando una novella del Decameron: Frate Cipolla promette a certi contadini di mostrare loro la penna dello àgnolo Gabriello; in luogo della quale trovando carboni, quegli dice esser di quegli che arrostirono san Lorenzo.
  • Sindone: non se ne trova traccia prima del 1355 (infatti il vescovo della diocesi in cui apparve all’epoca la ritenne un falso) e l’analisi del tessuto, realizzata da diversi laboratori, l’ha datata proprio intorno al XIV secolo. Anch’essa è stata riprodotta con tecniche e materiali dell’epoca. In realtà i dubbi in merito sono comunque di natura principalmente storica, perché la Chiesa stessa, nei primi anni in cui ne è documentata l’esistenza, la riteneva una pregevole opera d’arte, autorizzandone la venerazione a patto che venisse ritenuta un’icona di fattura umana.
    Negli anni successivi, la posizione ufficiale della Chiesa è cambiata più volte, e al momento non c’è una posizione ben precisa. Sostanzialmente dicono che non è così importante sapere se è vero o no, e che il culto ne è libero e approvato. Alcuni papi, fra cui Giovanni Paolo II, la ritenevano autentica, ma precisando che fosse una propria convinzione personale.
    Comunque sia, è una questione in evoluzione continua, come dimostrano anche articoli recentissimi.
  • Miracolo di Bolsena (in cui un’ostia iniziò a sanguinare di fronte a un parroco dubbioso sulla vera presenza di Cristo al suo interno): anche qui, il fenomeno è spiegabile scientificamente e replicabile in laboratorio. Si tratta di un batterio, come spiegato nel link.
In tutti questi casi, tutto ciò che abbiamo sono spiegazioni plausibili di come potrebbe essere avvenuto il fenomeno prodigioso e ci sono ricostruzioni in laboratorio di repliche degli oggetti. Certamente non basta a bollarli come falsi, ma sono osservazioni che è giusto conoscere prima di trarre le proprie conclusioni sull’argomento.

Caso un po’ diverso, perché il Sole è uno solo e lo possiamo vedere tutti, è il Miracolo del Sole di Medjugorje o di Fatima, che potrebbe essere spiegabile scientificamente come un effetto dell’osservazione prolungata a occhio nudo del nostro astro, che può comportare l’illusione di vederlo muovere, pulsare o cambiare colore, ma anche qui nessuna certezza.

Peraltro, riguardo a Medjugorje, la Chiesa stessa non si è mai pronunciata per l’autenticità delle apparizioni e Papa Francesco stesso ha raccomandato di stare attenti ai possibili falsi emissari della Madonna.

Altro discorso che trovo interessante è quello sulle statue che lacrimano (sangue o altri liquidi, non importa). Premetto che la Chiesa, fra le centinaia di casi di cui si è parlato negli ultimi decenni, ha riconosciuto come miracolosa solo la Madonna delle Lacrime di Siracusa (anche questo riproducibile su copie della statua, ma non analizzato direttamente sulla reliquia). Ovviamente non c’è spazio per citarli tutti, ma prendiamone in esame alcuni emblematici:
  • Il caso della Madonnina di Civitavecchia, che nel 1995 lacrimò sangue umano maschile, è molto interessante perché fu sotto i riflettori per lungo tempo, fu indagato scientificamente e fu oggetto anche di un’inchiesta da parte della magistratura. Per lasciarvi la possibilità di farvi un’idea sulla situazione segnalo un articolo favorevole all’ipotesi miracolistica e uno contrario.
  • Statue che lacrimano per cause naturali, come il Cristo Risorto di Medjugorje o quella di Padre Pio a Castel di Iudica, che presenta un fenomeno simile: in pratica si tratta di statue cave da cui fuoriesce liquido accumulatosi all’interno da qualche microfrattura. Ciò spiega anche perché queste “lacrimazioni” avvengano dal ginocchio, come nel caso del Cristo, o dal gomito, come nel caso di Padre Pio (su cui fra l’altro ci sarebbe tantissimissimo da scrivere, ma per farlo servirebbe non essere pigro, quindi rimandiamo l’argomento a una prossima puntata, forse).
  • Statue che bevono, abbastanza frequenti nella cultura indù, dove di norma è il dio Ganesh, dalla testa di elefante, a sorbire il latte che gli viene offerto. La spiegazione in questo caso è puramente fisica ed è legata proprio alla forma della statua.
  • Vere e proprie truffe come nel caso della Madonna di Assemini, il cui sangue era banalmente quello della sua proprietaria.
A tutto ciò si aggiungono i vari casi di pareidolia o di apparizioni mistiche a cui abbiamo già accennato in puntate precedenti e altri eventi ancora, come le voci sentite da alcuni veggenti e inquadrabili in situazioni cliniche patologiche perfettamente plausibili (qualcuno ipotizza, per esempio, che fosse il caso di Giovanna d’Arco).
Potrei andare avanti con altri esempi, più o meno famosi, ma credo che non servirebbe a molto (è una scusa che uso anche quando devo lavorare), proprio per via della premessa fatta all’inizio. Addirittura, alcuni filosofi sostengono che i miracoli non siano MAI indagabili scientificamente, perché anche in caso di evidenza, potrebbe sempre trattarsi di un intervento della divinità, che cambia le cose nel momento in cui le osserviamo: per esempio, i creazionisti affermano la Terra abbia 6.000 anni come scritto nella Bibbia e che i fossili di milioni di anni fa siano stati creati da Dio per mettere alla prova la nostra fede. Trovo che sia un ragionamento che a livello teorico possa anche avere una sua validità, ma che in pratica mi sembra davvero troppo pericoloso. Là fuori è pieno di truffatori che vogliono approfittare della buona fede (è proprio il caso di dirlo) o, peggio ancora, della disperazione della gente per lucrare e secondo me è una cosa da combattere e condannare con tutte le forze.
Non credo che la ricerca spasmodica dell’evento prodigioso sia poi così utile, per raggiungere la propria dimensione spirituale o, ancor di più, per costruire i propri valori morali: anche senza miracoli, o anche senza credere letteralmente a tutto ciò che dicono la Bibbia, il Corano, il Talmud o altri testi, è possibile comunque essere credenti ed è legittimo esserlo, almeno finché si rispettino anche le idee altrui.
Sarebbe bello se la religione potesse essere solo fonte di serenità, gioia e condivisione per molte persone, senza essere terreno fertile per malintenzionati e manigoldi, che spesso si avvalgono di trucchi da prestigiatore per turlupinare la gente. Quando invece si tratta di eventi naturali scambiati per miracoli in buona fede la situazione è un po’ diversa, perché la ricerca di conforto e sicurezza da parte dei fedeli è perfettamente comprensibile, ma trovo giusto conoscere le possibili spiegazioni scientifiche di tali episodi prima di accettarli acriticamente come soprannaturali. Magari poi alcuni sono davvero prodigi, ma sicuramente più dati si hanno, minore è il rischio di farsi truffare o anche solo di prendere una cantonata. Poi ognuno tragga le sue conclusioni in base alla propria sensibilità e alle proprie convinzioni.
Con questo vi do appuntamento alla prossima puntata, e se per caso conoscete qualcuno capace di trasformare l’acqua in vino presentatemelo, che ho delle importantissime questioni da discutere con lui!
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Eh sì, questa mi pare… idolia! https://www.inutile-erudizione.it/eh-si-questa-mi-pare-idolia/ https://www.inutile-erudizione.it/eh-si-questa-mi-pare-idolia/#respond Sun, 11 Mar 2018 09:20:00 +0000 https://www.inutile-erudizione.it/eh-si-questa-mi-pare-idolia/
Avete riconosciuto il volto nella foto di presentazione del post? Pare proprio che appaia anche in questa foto, vero??
 

E invece no! In realtà si tratta semplicemente di un bambino in braccio a suo padre, con un cespuglio sullo sfondo. L’immagine colorata rende meglio l’idea.

Diamo un’occhiata a un’altra foto, che destò clamore e accese forti speranze che ci fosse (o ci fosse stata) vita aliena nel sistema solare.  È quella della faccia su Marte, scattata nel 1976 dalla sonda Viking 1. Sicuramente è molto affascinante, ma, come potete vedere osservando la ricostruzione di quella regione del pianeta (ripresa con telecamere ad alta definizione da diverse angolazioni dalla sonda Mars Reconaissance Orbiter nel 2005), si tratta solo di una formazione collinare. In particolare l’occhio visibile non è altro se non una zona in ombra e la narice, addirittura, uno dei tanti punti neri dovuti alla mancanza di dati nell’immagine originale.

 

Peraltro, il concetto stesso di “marziani” arrivava dalle osservazioni di Giovanni Schiapparelli, che vide al telescopio dei canali artificiali sulla superficie del pianeta rosso. E indovinate un po’? Nonostante non esistessero, li videro anche molti altri astronomi, dopo di lui. Il motivo c’è e capirete di cosa si tratta proseguendo nella lettura.

Proseguiamo con un’altra immagine celeberrima: il demone nel fumo delle Twin Towers. Qui non servono altri link, perché si vede già quello che è: fumo!
Ma perché ci ostiniamo a vedere tutte queste facce dove in realtà ci sono solo ammassi casuali di altre cose? Il fenomeno è ben noto: si chiama pareidolia e da millenni ci permette di scorgere forme e animali nelle nuvole, o anche un bizzarro volto nell’immagine qui sotto.

 
Lo vedete anche voi, vero?  Sicuramente sì. Non è possibile che non lo vediate. Non riuscireste a non vederlo neanche volendo. È il modo che ha il cervello per categorizzare quello che percepiamo o, se vogliamo, per mettere ordine in mezzo a  tutti gli stimoli che ci arrivano. Inoltre, è un meccanismo difensivo: in epoca più remota, il fatto di vedere con facilità i volti ci poteva mettere al riparo dai predatori (o, al giorno d’oggi, dagli scocciatori): meglio fuggire di fronte a un pericolo inesistente, che stare tranquillamente spulciarsi in presenza di uno reale, per poi finire sbranati (o peggio, ritrovarsi a comprare ombrelli, abbonamenti librari o test di Scientology).
Se volete un’infarinatura con qualche esempio, potete andare qui, mentre se siete interessati a un articolo più tecnico e riferito espressamente alla spiegazioni di fenomeni apparentemente paranormali, eccolo qui (in inglese). Diciamo che, rispetto a quelle di cui abbiamo parlato la volta scorsa, si tratta di “fantasmi” più concreti, perché gli oggetti e i riflessi che vediamo, stavolta esistono davvero. Insieme, comunque, forniscono la spiegazione a molti avvistamenti mysteriosi, come vedremo in una puntata successiva.
Un esempio che mi tocca molto da vicino per ragioni geografiche è quello di Padre Pio a Orta (NO), che è apparso miracolosamente, ma, come avverte il tizio che ti ferma per strada per parlartene, si vede bene solo in certi momenti del giorno e con la luce giusta. Da un miracolo, francamente mi aspetterei qualcosa di più, ma forse Padre Pio deve timbrare il cartellino e operare prodigi solo in orari ben stabiliti.
Similmente a questo, ci sono numerose altre apparizioni a tema religioso spiegabili con questo fenomeno e, purtroppo, molte di esse vengono biecamente sfruttate  per fini commerciali (a volte, sono addirittura dei veri e propri falsi).
Ma non è finita: oltre a quella visiva, esiste anche la pareidolia acustica (di cui parleremo più diffusamente in una puntata successiva), che consiste nel tentativo del cervello di dare significato a suoni disarticolati, oppure al silenzio, e che permette di spiegare altri generi di mysteri, come per esempio certe voci spiritiche registrate in luoghi infestati, messaggi alieni, o, banalmente, il fatto che ascoltando al contrario la produzione musicale di un qualsiasi artista, potete trovarci di tutto: dall’inno a Satana alla ricetta della carbonara (ovviamente, poi alcuni gruppi ci hanno marciato sopra e hanno inserito davvero i messaggi, ma questo è un altro discorso). Anche qui, nulla di davvero inquietante, ma solo la nostra umana esigenza di dare un senso a ciò che non ne ha, come per esempio i discorsi di certi politici.
PS: avete riconosciuto il volto nella tortilla, vero? Io sì!
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