David Allen Bawden

Come si possono classificare le religioni?
Intendo: come si può oggettivamente stabilire se venerare gli aerei dell’esercito americano come estensione della volontà di Dio -arriverò a parlarvi nel dettaglio del culto dei carghi ed allora capirete- ha più o meno senso del supplicare un’entità aliena divisa in tre parti di cui una (che è anche trina) resuscita gente, cammina sull’acqua e moltiplica pesci?
“Non si può fare!” mi direte voi.
I vari culti si dividono a seconda delle tradizioni dei popoli che vivono nelle aree geografiche in cui attecchiscono e non esistono indicazioni morali valide in senso assoluto come migliori o peggiori.
Di per sè anche il semplice ‘non uccidere’ lascia spazio a diverse interpretazioni e nelle varie società a seconda del momento storico anche il togliere la vita può essere tollerato (quando non direttamente consigliato) dai ministri spirituali.
Non possiamo -purtroppo- travestire i vari profeti da allenatori Pokèmon per farli scontrare in un ring lanciandosi addosso delle sfere ripiene dell’amore di Dio/Allah/Satana/Odino/Ra -un’ottima idea per un manga per cui pretendo i diritti- e la storia ci insegna che tutte le religioni sono state sempre usate per due motivi principali:
cercare di dare risposte tramite cazzate più o meno fantasiose ad annose domande che la nostra specie si porta dietro.
fornire una scusa ulteriore per legittimare discriminazioni per questo o quel popolo e poter dare il là ad un altro leitmotiv della razza umana: la guerra.

Ma torniamo un attimo alla domanda iniziale, perchè in effetti un modo chiaro ed oggettivo per classificare le varie religioni esiste ed è -come ben mi ha insegnato il videogame Populous CONTARE IL NUMERO DEI FEDELI.
Di seguito la top three delle ‘religioni maggiori’ (accorpando anche i vari sottogruppi delle stesse), in MILIONI di devoti paganti:

“Non imparerai mai nulla dai videogame!” mi dicevano gli stolti…


COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: questo rapidissimo excursus potrebbe offendervi, la cosa non mi tange in quanto IO CREDEVO IN ROBB STARK e nulla ti fa capire quanto sbagli a credere in qualcosa quanto le Nozze Rosse-

1) CRISTIANESIMO, DUEMILADUECENTO MLN:
il figlio di Dio (che è anche Dio) mette incinta senza nemmeno soffermarsi sulla parte divertente la propria madre per poter nascere, predicare ed ottenere superpoteri strani ed inusuali (fra cui il trasmutare dischetti di farina e vino in carne e sangue da far gustare ad altri).
Tutto questo viene fermato dalla cattivissima unione del male romano-sionista che cattura Gesù e rimette il suo destino terreno nelle mani del potere decisionale del popolo -una cosa che come ben ci dimostra internet ogni giorno non è sempre un bene- che alla fine televota per far passare la manche a Barabba mentre per il figlio di Dio inizia un arduo martirio che può comprendere solo chi è stato costretto a vedere ‘Cinquanta sfumature di grigio’.
Viene crocifisso mentre urla a sè stesso di perdonare la razza umana che non sa quello che fa, salvo poi zombificarsi ed ascendere al cielo.
In sua memoria gli adepti cristiani portano un minicadavere in croce al collo.

“Credete che quando Gesù tornerà vorrà vedere una fottuta croce? Forse è per questo che non si è fatto ancora vedere.” (Bill Hicks)

2) ISLAM, MILLEOTTOCENTO MLN:
Quando i genitori di Maometto muoiono lui viene affidato ancora in tenera età allo zio paterno Abū Ṭālib, che svolge l’apprezzato mestiere del mercante nomade.
Ancora bambino, durante un viaggio in Siria, entra in contatto con la figura tutta cristiana di Baḥīrā, altresì noto come SERGIO IL MONACO -un nome splendido per un personaggio di Dungeons & Dragons- CHE RICONOSCE UN NEO FRA LE SUE SCAPOLE COME SEGNO DIVINO DI CARISMA PROFETICO.
Col tempo il giovane venticinquenne diviene un venditore onesto, equo ed efficiente, tanto da guadagnarsi il soprannome di al-Amīn ( =il Fidato) e la mano della sua mecenate, la ricca e colta vedova Khadīja bint Khuwaylid, di quindici anni più anziana -MILF ante litteram-.
A quarant’anni il nostro protagonista comincia a fare strani sogni, ma invece di imputare la cosa alla peperonata di Khadīja decide di ritirarsi in meditazione in una grotta sul monte Hira, nei pressi della Mecca. Qui gli appare l’arcangelo Gabriele (aka Jibrīl, aka ‘Potenza di Dio’) che gli rivela diverse cose su Allah e fa piombare il profeta in uno stato lisergico in cui si convince prima di aver incontrato un jinn ed essere impazzito e poi di poter sentire la voce di alberi e sassi.
Ancora in stato confusionario inizia a predicare in piazza radunando un piccolo seguito attirato dai concetti di giustizia sociale, aiuto ai bisognosi, redistribuzione del capitale e soprattutto dall’esistenza di un solo, vero ed onnipotente Dio -per inciso Maometto lo indica come IL MEDESIMO di ebrei e cristiani, quindi tutta sta filippica di scannarsi per stabilire chi ha il nome più buffo per lo stesso amico immaginario è ancora più ridicola di quanto già non sia-.
Tutte queste cose non vengono prese proprio benissimo dai capiclan della Mecca che detengono fermamente il potere anche grazie all’abbondanza di ideali politeisti e che si adoperano per organizzare una vera e propria persecuzione atta a sradicare i neomusulmani.

Vedendo la situazione peggiorare sempre più (la schiava Sumayya bint Khayatt viene ricordata come prima martire dell’Islam per essere stata uccisa CON UN COLPO DI LANCIA NELLA VAGINA per il rifiuto di abiurare la nuova religione) Maometto decide di abbandonare la città santa e cominciare una lunga peregrinazione che lo porta a stabilire la sua base operativa nella città di Medina (ex Yathrib) che viene amministrata da lui direttamente con un’alternanza di intelligenza, oculatezza, saggezza e messaggi divini inviati tramite crisi epilettiche.
Una volta radunato un esercito abbastanza grande i seguaci di Allah passano al contrattacco conquistando l’intera Arabia, Mecca compresa, riunita sotto le insegne del profeta che abbandonerà l’esistenza terrena nel 632 senza indicare chi debba succedergli alla guida della Umma ( =comunità musulmana).

Nel 2018, a MILLETRECENTOOTTASEI anni di distanza, Sciiti e Sunniti ancora si massacrano per stabilire chi ne abbia più il diritto.

3) INDUISMO, MILLECENTO MLN:
Difficile, difficilissimo dare una definizione unitaria della religione più antica del mondo che è in realtà una miscellanea di correnti religiose, devozionali, metafisiche e teologico-speculative.
Il tutto è riassumibile con: ROBE! ROBE ARRANDOM!
In questo caso specifico la legge, nella figura della Corte suprema dell’India, ci viene in aiuto stabilendo normativamente nel 1966 quali caratteristiche debba possedere una persona per poter essere indicata come ‘induista’:
accettazione rispettosa dei Veda (testi sacri scritti in sanscrito e pervenuti sino a noi dal DUEMILA AVANTI CRISTO) come massima autorità per ciò che riguarda gli ambiti religiosi e filosofici.
spirito di tolleranza utile ad apprezzare diversi punti di vista esterni derivanti dalla rivelazione: ‘la verità possiede molteplici apparenze’ che in soldoni può diventare anche: “I cristiani venerano un aspetto di Vishnu che chiamano Cristo in quanto Vishnu stesso non è un Dio personale appartenente ad una religione specifica ma è parte di un principio universale rappresentato in ogni teologia”.
accettazione del susseguirsi di un ritmo dell’esistenza definito da ‘yuga’ ( =ere) suddivise in creazione, conservazione e distruzione che si susseguono dall’inizio dei tempi e sono destinate a perdurare per l’eternità.
A queste yuga si legano i principi di rinascita e i differenti metodi per raggiungere la salvezza spirituale, tutti parimenti validi.

Essendo noi occidentali abituati a millenni di monoteismo più o meno sospinto, facciamo una fatica dannata a comprendere una molteplicità di tradizioni prive di un singolo fondatore storico, un sistema unitario di credenze o un’unità burocratica centrale che controlli se sia lecito o meno indossare profilattici, fare sesso prima o dopo il matrimonio, amarsi fra persone dello stesso sesso e più in generale arrogarsi il diritto di parlare per conto di Dio.

Fino a qui l’induismo sembra un metodo di approcciarsi al divino molto aperto, tollerante e con un generale laissez faire riguardo le differenti culture che tante morti hanno provocato e provocano nel resto del pianeta.

Il problema è che, al solito, fra dire e il fare c’è di mezzo il Gange.

Una delle caratteristiche peggiori della cultura induista è il sistema di caste che stratifica DA MILLENNI la sua società; ritenendo che il nascere in una famiglia o in un’altra non una questione di mera casualità, bensì una prova lampante di come ci si è comportati nella vita precedente prima di essere rimescolati nel Saṃsāra -no, non la pessima discoteca a Gallipoli con le Poretti a SETTE EURO dove venite attirati con la promessa di un pomeriggio in spiaggia (true story), intendo la ‘ruota della vita’ che secondo la cultura vedica ci tiene legati ad un’esistenza di dolore, sofferenza e PORETTI A SETTE EURO.
Fai parte dei Brahmani, ORIGINATISI DALLA BOCCA DI DIO? La tua anima è pura e sei degno di lode solo per il fatto di esistere in quanto se la tua vita attuale sarà piena di virtú potrai raggiungere il Nirvana e spezzare il ciclo di morte e rinascita.
Hai la sfiga (16.6% di possibilità) di nascere fra i Dalit ( =oppressi), DERIVANTI DALLA POLVERE CHE COPRIVA I PIEDONI DIVINI? Le cose si fanno particolarmente più complesse in quanto sarai relegato per sempre ad effettuare lavori considerati impuri -seppur, ritengo, fondamentali dato che mischiano DOTTORI, OSTETRICHE, MACELLAI, CONCIATORI, BOIA E NETTURBINI, trattato peggio di uno schiavo -che difatti appartengono ad una casta più elevata- ed impossibilitato a vivere una vita normale, in quanto un membro di casta più alta può essere contagiato dalla tua impurità semplicemente INCROCIANDO IL TUO SGUARDO O CALPESTANDO LA TUA OMBRA.

Va detto che il sistema delle caste sarebbe teoricamente abolito dal 1950, il problema sono i 3950 anni prima che un filino ancora oggi condizionano la popolazione.
-Qui termina forse la più lunga introduzione che abbia mai scritto, anche perchè non ho ancora nemmeno iniziato a parlare della Personalità Buffa di oggi. Sono una persona semplice: vedo una religione e non posso fare a meno di prenderla in giro.
Per i più pignoli: sono consapevole di aver saltato diverse parti importanti nelle descrizioni, ma tocca tagliare da qualche parte o non iniziavamo più-

David Allen Bawden nasce il 22 settembre 1959 ad Oklahoma City, una città con evidentemente poche attrattive considerando che a sua intera famiglia decide sia il caso di iscriversi in blocco, undici anni dopo la nascita di David, alla ‘Società di Santo Pio X’ (o SSPX) per passare dei ragguardevoli sabati sera pieni dell’amore di Dio.
La SSPX è una buffa confraternita di preti cattolici fondata dall’arcivescovo Marcel Lefebvre che ha come obiettivo ultimo un ritorno all’ortodossia dottrinale pura per i suoi adepti, insieme alla non secondaria volontà di dichiarare come non riconosciuta da Dio qualsiasi dichiarazione effettuata dalla Santa Sede dal Secondo Concilio Vaticano (1962) in avanti.

Marcel Lefebvre


La confraternita verrà scomunicata per i suoi obiettivi in contrasto con la linea direttiva cristiana principale dal 2009, ma per il tempo in cui è ancora considerata ‘ufficiale’ riesce comunque a riempire di idee balorde la testa della famiglia Bawden, che invierà il proprio figliolo ad un seminario ad Ėcône (Svizzera) da cui uscirà ancora più indottrinato nel 1978.

-ora arriva la parte divertente, tenetevi-

David una volta volta tornato a casa viene accolto dalla sua famiglia come PERFETTAMENTE IN GRADO PER ASSUMERE LE REDINI DELLA CHIESA CATTOLICA e dopo altri dodici anni di preparazione viene per lui approntato un ‘conclave’ di cinque suoi parenti che lo eleggono COME NUOVO PAPA.

via GIPHY

A TRENTUNO ANNI viene così deciso da una trentina di redneck dell’Oklahoma (in gran parte formati dal suo stesso nucleo famigliare) che lui debba diventare la guida spirituale per 2.200.000.000 persone.
E lui lo fa.
Diventa uno degli innumerevoli antipapa (Papa Michele I) in circolazione e pur guidando una congrega di appena una trentina di disoccupati con cui ha un sacco di DNA in comune, parte in quarta dichiarando come eretici e apostati tutti i papi da Pio Decimo in avanti.

A conti fatti l’essenza della Personalità Buffa di oggi è tutta qui.

Un tizio che vive ancora con la mamma che viene dichiarato Papa da una trentina di spostati.
Il che in effetti fa abbastanza ridere di per sè.
Ma sale a livelli ragguardevoli quando nel 2010 il regista Adam Fairholm decide di girarci un documentario chiamato: ‘What’s the Matter with Kansas?’ che racconta nello specifico la sua ascesa al potere e la diatriba nata con gli altri capi ufficiali della chiesa che, essenzialmente, lo considerano niente più che uno psicopatico alla guida di un piccolo gruppo di mentecatti che ripongono in lui la massima fiducia nella salvezza delle loro anime.

Che a conti fatti è come io vedo qualsiasi credente che parla della sua chiesa ‘ufficiale’ che si arroga il diritto di formulare regole di vita basate sul bulabù inventato diversi secoli fa.

Fanno ridere, vero, i diversi punti di vista?

Forse meno quando dei coglioni demmerda decidono sia il caso di morirci e, molto peggio, uccidere altre persone usando come scusa una religione.
Quale che sia.

“La religione detiene il record per la più grande cazzata mai raccontata. Pensateci: la religione ha convinto la gente che c’è un uomo invisibile che vive in cielo, che guarda tutto quello che fai, ogni minuto di ogni giorno! E l’uomo invisibile ha una lista speciale di cose che non vuole che tu faccia, e se fai una qualunque di queste cose, lui ha un posto speciale pieno di fuoco e fumo e fiamme e torture e angoscia dove farti vivere e soffrire e bruciare e soffocare e urlare e piangere per tutti i secoli dei secoli fino alla fine del tempo. PERÒ LUI TI AMA. Ti ama e ha bisogno di SOLDI! Ha sempre bisogno di soldi. È onnipotente, perfetto, onnisciente e immensamente saggio, ma per qualche motivo non ci sa fare con i soldi. La religione incassa miliardi, quelli non pagano tasse, e hanno sempre bisogno di un po’ di più. Ora ditemi se non è una gran bella stronzata.” (George Carlin)

Luca Porrello

Vivo in un bosco. Soffro di insonnia. La combatto scrivendo (e bevendo). E' partito tutto così. Se vi è piaciuto quello che avete letto cercate Personalità Buffe anche su Facebook.

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