L’alba dei morti dementi.

“Dotto’ l’idioziometro è fuori scala!”

“Non mi chiamare dottore McKenzye, non mi sono mai laureato.”

“Sissignore! Però vede…lei è a capo del progetto e indossa un camice, a me basta per chiamarla dottore. Dotto’.”

Mi si alza distrattamente un sopracciglio, quando lo noto una parte dei miei sensi si rende finalmente conto che tutto intorno alla plancia di comando diversi termoregolatori di imbecillità stanno emettendo un allarme continuato, intervallato dagli sfiati di vapore nelle condutture.

“Cristo santo McKenzye! Dia l’allarme generale, il virus è penetrato anche qui!”

“Ma dotto’ che sfaccimm’ sta dicendo? Non vede che sta per iniziare la partita della Juve? Quei mentecatti del VAR non sono ancora riusciti a uscire dall’area picnic del ponte di Genova, quello tirato su a sputo, stuzzicadenti usati e megavendette, sia lode a Casalino.”

“Sempre sia lodato!” sento farfugliare da altri tecnici a torso nudo che stringono al petto dei crocifissi bio con le effigi di Pietro Taricone che sorride sornione a Marina La Rosa.

Indietreggio.

L’uscita è dannatamente lontana e il bunker è ormai sicuramente compromesso, probabilmente nemmeno il protocollo Alberto Angela può più salvare questi disgraziati.

E me con loro, mi rendo finalmente conto raggelando.

“Allora dotto’! Si metta qui comodo che fra poco inizia!” mi urla McKenzie stappando una Peroni. Con i denti.

Il sudore mi imperla la schiena.

Sento distintamente i miei sensi che si stanno di nuovo affievolendo quando una delle ragazze del reparto comunicazioni, una laureata al MIT, entra coperta solo da brandelli di copertine di CHI iniziando a urlare: “FOTTUTI POMPIERI DI MERDAAAAA! BASTARDI! QUEL GATTO È COME MIO FIGLIO!!!”.


Mentre sono tutti distratti dalla sua terza di seno che spunta sotto al viso platinato di Malgioglio io guadagno l’uscita, correndo a perdifiato seguendo i semplici cartelli con le frecce sopra.

Questo mi risolleva un pochino, se fossi già nello stadio avanzato della malattia non sarei riuscito a fare nemmeno questo.

Arrivato al portale, ancora sigillato, ho un dubbio atroce.

E se fuori fosse anche peggio?

Afferro una radio a onde lunghe dallo sgabbiotto della sicurezza.

“A chiunque sia in ascolto, qui è il bunker di ricerca OSMO-1, trasmetto da sottoterra, all’incirca dalle coordinate
46° 6′ 59 nord e 8° 17′ 35 est.

Il virus M5S è progredito! Ripeto: il virus M5S è progredito!

Non so quanto riuscirò a parlare senza sbagliare dei congiuntivi, quindi ascoltatemi bene: dateci per spacciati.

Siamo contagiati.

Per tutto quello che l’umanità ha di più caro NON APRITE LE PORTE ESTERNE! Lasciateci qui e se siete in grado di capire ancora le mie parole: leggete, studiate e imparate qualcosa! È l’unica cosa che sembra funzionare…

Lascio cadere a terra la radio.

Non ho idea se qualcuno sia riuscito o no ad ascoltare il mio messaggio.

Non so più nulla.

Ho solo voglia di sapere quanto fa la Juve…

Luca Porrello

Vivo in un bosco. Soffro di insonnia. La combatto scrivendo (e bevendo). E' partito tutto così. Se vi è piaciuto quello che avete letto cercate Personalità Buffe anche su Facebook.

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