JojoPertini: The Bizzarre Adventure

TRAILER:

Ripresa dall’alto a volo d’uccello con una fotografia molto scura, tipo il Batman di Nolan.
Si intravede velocemente il Mar Mediterraneo, passaggio su un barcone di immigrati che sta per affondare con intorno uomini, donne e bambini che stanno affogando, qualcuno urla in sottofondo. Scorci dell’Italia e dei suoi monumenti più importanti e riconoscibili: il Duomo, la torre di Pisa, il Colosseo.


Brusio di gente che parla al bar del Grande Fratello, di calcio, di Xfactor.


Parte una musica orchestrale evocativa, qualcosa di enormemente figo ed immediato, il Dies Irae di Verdi va benissimo.



Sopra la musica, a volume più alto una qualsiasi delle cazzate che state sentendo (e sentirete per molto tempo) ripetute a oltranza dai principali esponenti della politica, ne prendo a caso giusto tre:

Salvini“Non metterei mai mia figlia su un barcone a rischio affondamento. Mi domando come un padre o una madre possa a mettere a rischio la vita di un figlio sperando in non si sa che cosa”.

Fontana“Sono cattolico, non lo nascondo. Ed è per questo che credo e dico anche che la famiglia sia quella naturale, dove un bambino deve avere una mamma e un papà”.

Di Battista“Lo chiamano governo neutrale, governo del Presidente, governo di tregua etc, etc ma si tratterebbe sempre e comunque di un governo tecnico: un governo composto da personaggi non passati per le elezioni che, chiaramente, non avendo nessun rapporto con i cittadini fuori dalle Istituzioni, sarebbero in grado di compiere scelte dolorose come già avvenuto in passato. Chi, dopo aver detto NO al Movimento 5 Stelle voterà la fiducia ad un governo tecnico è semplicemente un traditore della Patria”

La visuale a volo d’uccello continua su prati, città e campagne, fino ad arrivare a Stella San Giovanni, piccolo centro di 860 abitanti in provincia di Savona.


Qui la visuale rallenta fino a varcare la soglia di un cimitero, fermandosi davanti ad una tomba di famiglia, fra il buio e le frasche si riescono a leggere solo le ultime tre lettere della lapide: ‘INI’.
Il fracasso delle minchiate attuali aumenta fino ad un volume intollerabile, poi iniziando da un sussurro, cominciano a sentirsi altre parole.

“Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo.”

“Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza. Quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi.”

“È meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature.”

A VOLUME SEMPRE PIÙ ALTO

“Io sono orgoglioso di essere cittadino italiano, ma mi sento anche cittadino del mondo, sicché quando un uomo in un angolo della terra lotta per la sua libertà ed è perseguitato perché vuole restare un uomo libero, io sono al suo fianco con tutta la mia solidarietà di cittadino del mondo.”

“Bisogna che il governo si adoperi per trovare sorgenti di lavoro, per fare in modo che tutti gli italiani abbiano una occupazione. Questo è quello che deve fare il governo, questo è quello che deve fare il parlamento.”

“Cercate anche di darvi una fede politica, respingete però quelle idee politiche che non presuppongono il concetto di libertà, altrimenti andreste verso la vostra rovina.”

Il Dies Irae è ormai alla fine, l’ultima frase risuona nel silenzio più assoluto, solo il rumore delle foglie smosse dal vento.

Ad un tratto un rumore sordo di pietra che si rompe, una, due, tre volte.
Poi un getto di ceneri prorompe dalla tomba e forma un turbinio sul selciato, come se ci fosse un piccolo tornado che si va via via a calmare, lasciando dietro di sè la figura di un uomo dalla faccia anziana e calma ma dal fisico possente e pronto a scattare, come se fossimo in un manga di Hirohiko Araki.
Pertini sbuffa dalla pipa e in controluce dietro di lui si intravede la figura semitrasparente di un partigiano che sorride, come uno stand de “Le bizzarre avventure di Jojo”.

Dal silenzio ora prova a risalire una a caso delle immani cagate della politica attuale ma Sandro la fa tacere aprendo la bocca e con una voce calma e ferma come quella dei suoi discorsi alla nazione recita sommessamente: “Nel giorno più splendente, nella notte più profonda, nessun malvagio sfugga alla mia ronda. E chi nel male si perde, si guardi dal mio potere.”

Poi sradica un cartello stradale con una mano e si mette in marcia nella notte con i suoi glutei scolpiti in bella mostra.

Sullo schermo appaiono le scritte:

“Voi siete il male e lui è il vaccino, anche se non credete nei vaccini.”

“Questa estate riscoprirete che la politica è una cosa seria”

Stacco su Pertini sporco di sangue davanti ad una massa di subumani che berciano cose a caso e lui che urla: “SARÀ ANCHE VERO CHE UNO VALE UNO MA VOI ATTACCATEMI TUTTI INSIEME CHE NON HO TEMPO DA PERDERE!”

Compare a caratteri cubitali il titolo del film:
“PERTINI DUE: LO SCONCERTO”.

 

 

Luca Porrello

Vivo in un bosco. Soffro di insonnia. La combatto scrivendo (e bevendo). E' partito tutto così. Se vi è piaciuto quello che avete letto cercate Personalità Buffe anche su Facebook.

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