Charles Manson

La storia umana è composta in larga parte da malvagi figli di puttana.
Per opinione comune la Personalità Buffa di oggi è una delle più alte nella classifica di questa particolare categoria, anche se in via del tutto soggettiva trovo ci siano elementi ben peggiori, alcuni dei quali Seromba o Godino per dirne due a caso- hanno già la loro collocazione TRA I MAGNIFICI POST CHE VOI AVETE L’ABITUDINE DI CONDIVIDERE DAPPERTUTTO PER PORTARMI NUOVA GENTE QUI SUL BLOG, VERO???
Cincinnati, Ohio: la sedicenne Kathleen Maddox percorre giá da tempo una china fatta di alcool, droga e prostituzione quando si accorge che lo sperma di qualcuno ha fatto il suo dovere di sperma, mettendola incinta.
In un periodo storico degli Stati Uniti in cui la scelta di abortire è ai limiti della legalità e fortemente osteggiata dalla società -come dite? Ancora oggi?- Kathleen porta la sua gravidanza fino in fondo ed il 12 novembre 1934 dà alla luce il piccolo Charles. In seguito, nel tentativo di regolarizzare la sua situazione di madre single sedicenne degli anni ’30, chiede aiuto alle autorità giudiziare per risalire al padre biologico, un misterioso ‘colonnello Scott’.
Ora immaginate di essere un militare in libera uscita che una sera fa una tipica cosa da militare in libera uscita: pagare per del sesso, in questo caso specifico con una minorenne. Venite contattati mesi dopo perchè i vostri dodici minuti e mezzo (scarsi) di gloria a pene eretto hanno prodotto una prole che vi dovrete sobbarcare per il resto della vita.
O IN ALTERNATIVA non riconoscere il bambino.

Stranamente il colonnello opta per la seconda scelta.


La Maddox prova a mettere comunque la testa a posto andando a convivere con tale William Manson (da cui Charles eredita il cognome), ma l’idillio dura solo pochi mesi e lei ritorna alla sua vitaccia di prima con il surplus di un figlio a carico.
Negli anni seguenti la nostra madre modello divide il suo tempo fra furti e ricatti arrivando velocemente ad una condanna a tre anni di prigione mentre la sua prole viene sballottata fra vicini e parenti poco convinti dell’affido; il tutto fino alla data del suo rilascio, momento in cui riprende l’avviata carriera all’interno dell’affascinante mondo della prostituzione.
Manson a tredici anni ha già in memoria una notevole quantità di immagini della madre malamente a pecora su materassi incrostati poiché per una grossa fetta dei pervertiti dell’Indiana: “un bambino che guarda è un bonus che vale un extra!”.

I servizi sociali intervengono solo nel ’47 facendo una mossa tipica da servizi sociali del ’47: buttano Charles in un istituto per l’infanzia e se ne dimenticano.
Il nostro eroe non si dà comunque per vinto e dimostrando una fortissima avversione per tutto ciò che riguarda regole e controllo -abbastanza comune dopo un’infanzia del genere- fugge non appena possibile, iniziando a mantenersi tramite un misto eterogeneo di furti che lo fanno finire in diversi istituti di recupero sparsi per tutto lo stato.
A sedici anni arriva la sua prima condanna seria quando ruba una macchina portandola oltre i confini dell’Indiana; per la buffa legge statunitense si tratta di un reato federale, quindi più grave dei precedenti, quindi degno di una reclusione in riformatorio dove trascorre il suo tempo alternando risse, tentativi d’evasione e sporadici periodi di buona condotta. Durante uno di questi riesce a bruciarsi la condizionale quando le guardie lo beccano con un coltello puntato alla gola di un altro detenuto ed il pene profondamente piantato nel retto di quest’ultimo.
La condanna gli si allunga fino al 1954.

Una volta tornato in libertà Charles va a vivere da alcuni lontani parenti in West Virginia e conosce un’infermiera, tale Rosalie Jean Willis, che rimane affascinata da lui al punto di accettare di sposarlo ed assisterlo nei suoi pazzerelli viaggi oltreconfine per la consegna di macchine rubate.

 

Una coppia felice.


La polizia li pizzica praticamente subito, ma mischiando una parlantina forbita ed il parto ormai prossimo di Rosalie riescono ad impietosire i giudici quel tanto che basta ad ottenere la libertà vigilata…violata immediatamente.

Gioco, game, set: stavolta si va in galera.


Terminal Island è un carcere di bassa sicurezza sito fra il porto di Los Angeles e Long Beach. In questo luogo frizzantino Charles si trova benissimo ed ottiene anche qualche stilla di amore paterno quando viene preso sotto l’ala protettiva di affermati professionisti della prostituzione che lo introducono ai principi base della papponeria. Al suo rilascio la direzione da prendere sembra scontata e si butta così in una ‘campagna di reclutamento battone’ di tutto rispetto.
Il 27 aprile 1960 il suo impero del sesso viene smontato quando la polizia lo incrimina per trasporto di donne da uno stato all’altro ai fini di prostituzione, falsificazione e furto d’auto; Questa volta la condanna è di dieci anni da scontarsi nel carcere di media sicurezza di McNeil Island.


Dietro le sbarre le cose da fare non sono molte e Manson opta per dedicarsi ad un’attività desueta anche fra gli uomini liberi: acculturarsi.
Il problema sono forse le branche di sapere che decide di esplorare dato che si concentra su NECROMANZIA, MAGIA NERA, ESOTERISMO MASSONICO, CHIROMANZIA ED IPNOTISMO -non chiedete, non ho idea del perchè la biblioteca del carcere fosse così ben fornita di materiale sull’occulto-, il nostro eroe diventa un esperto del settore e nel tempo libero impara anche a suonare la chitarra ed a comporre canzoni SEMBRA inutile ai fini del racconto, ma tenete la cosa a mente-.

Nel marzo del 1967 Charles viene rilasciato -di nuovo- su cauzione ed appena fuori il suo piano diventa quello di diventare un musicista hippy famoso, ma un musicista hippy famoso durante la ‘summer of love’ doveva vivere a San Francisco, quindi ci si trasferisce.
Passa davvero poco dal suo arrivo in città prima che le doti di pappone occulto carismatico gli portino in dono un gruppetto di una decina di giovani (soprattutto ragazze, ma non solo) pronti a soddisfare ogni -e intendo OGNI suo desiderio.

Per un anno la ‘comune’ così formatasi si aggira per diversi stati su di uno scuolabus scassato dipinto di nero vivendo di peace&love&drugs&rock’n’roll ma anche di prostituzione&furtarelli&spaccio quando ne sente il bisogno, stabilendosi dopo un lungo girovagare in un ranch nei dintorni di Los Angeles.
Prendono il nome di ‘The Family’ e le capacità di Charles fanno crescere il seguito ad una cinquantina di adepti accomunati quasi tutti da una vita dura, problemi familiari ed un rifiuto per la società in generale.

 

Lo zoccolo duro della Family.


È giunto il momento di buttarci dentro anche un po’ di religione: “Sono la reincarnazione di Gesù Cristo E Satana!” è una di quelle frasi che di solito fanno scattare un TSO immediato, ma sospetto che le droghe e le continue orge con cui teneva sotto controllo il gruppo fossero dei validi motivi di convincimento -diavolo, mi sarei fatto convincere anche io!-.
Quando capisce di avere il pieno controllo sui ragazzi il nostro protagonista introduce nella Family un concetto parecchio strano per la cultura peace&love: il razzismo.
“In verità vi dico, fratelli miei, che giungerà un tempo in cui la mano negra serrata a pugno si rivolterà contro l’uomo bianco che si è premurato di elevarla dagli animali cui rassomiglia.
Il negro vincerà, ma sarà troppo negro per mantenere il potere ed è a quel punto, fratelli miei, che la Family sorgerà dalle ombre per PRENDERE IL CONTROLLO DEL MONDO!

Abbiamo detto che Manson oltre a circuire giovani sbandati aveva anche un’altra forte passione: la musica.
Nell’estate del ’68 si crea la sua più grande occasione di sfondare in questo campo.

Dennis Wilson, batterista dei Beach Boys, sta percorrendo una polverosa strada di periferia di Los Angeles quando nota due ragazze carine che fanno autostop a lato della strada.
Wilson le fa salire, durante il viaggio scambiano quattro chiacchere, si dividono una canna e com’è come non è SI RITROVA CON ENTRAMBE LE DONZELLE CHE GLI LECCANO LE PALLE.
Sono gli anni ’60, Dennis è famoso, è una cosa abbastanza normale.
Quello non così normale è che le due fanno parte della Family e convincono il batterista che deve ASSOLUTAMENTE conoscere una persona, il double blowjob è solo l’inizio.
-Dite ciò che volete ma a quel punto sarei andato anche io a conoscere Manson più che volentieri. A conti fatti ritengo di potermi aggregare ad una qualunque religione che abbia come mossa di marketing un doppio pompino con ingoio per attirare fedeli-.
Nelle settimane successive Dennis entra in contatto più volte con la Family che in cambio gli si stabilisce in casa facendo così ottenere al suo guru la possibilità di incidere una canzone nello studio di registrazione dei Beach Boys.
Poi il batterista capisce di essersi infognato con un gruppo di hippy spiantati e scrocconi e decide di cacciarli a pedate dalla sua villa e di tagliare ogni rapporto.

Ora di Manson possiamo dire molte cose: che era un bastardo manipolatore, che utilizzava un’accozzaglia di stronzate occulto-religiose per giustificare il niente che aveva da dire, che era un bisessuale stupratore violento…però di musica, incredibilmente, pare che ne sapesse davvero.
Almeno quel tanto che basta a Wilson per prendere la sua ‘Cease to exist’ riarrangiarla e pubblicarla nell’album 20/20 con il titolo ‘Never learn not to love’.

-intendiamoci, non sto giustificando quello che sta per succedere, ma ci sta che fosse incazzato-

Ferito e deluso per aver perso la sua più grande occasione di riscatto, Manson sbrocca completamente e si chiude per giorni nel ranch dove soggiorna insieme alla Family scopandosi a sangue chiunque gli passa davanti ed ascoltando i Beatles a ripetizione (in particolare ‘Helter Skelter’ in cui legge una profezia per l’imminente Apocalisse) strafatto di allucinogeni.

Poi il delirio, quello vero, inizia.

Il 25 luglio 1969: Gary Allen Hinman, un insegnante di musica che per il potere della condivisione dell’amore universale (sono quegli anni lì) permette a diversi membri della setta di Manson di vivacchiare in casa sua, riceve una visita dal nostro eroe in persona e da Bobby Beausoleil, uno degli adepti a lui più vicini, che vuole riavere indietro i suoi soldi dopo aver acquistato una partita di mescalina, a suo dire, di bassa qualità.
Hinman fa appena in tempo ad andargli incontro sul vialetto di casa prima che Charles tiri fuori dalla macchina UNA SPADA e lo ferisca una prima volta, subito seguito dal suo nerboruto adepto che lo accoltella al ventre.
Trascinato in casa da Susan Atkins e Mary Brunner (altre due della Family) si decide di finirlo soffocandolo con un cuscino e vergando col suo sangue ‘POLITICAL PIGGY’ sul muro del salotto.
Sempre perchè siamo in quegli anni lì tutti i sospetti della polizia vanno in direzione del gruppo delle Pantere Nere, Manson si convince di poter uccidere senza conseguenze e le cose non possono che peggiorare.

Gary Allen Hinman
Bobby Beausoleil
Susan Atkins
Mary Brunner

Nel periodo in cui Wilson era un aficionado del sesso di gruppo sotto allucinogeni ha introdotto ‘Charles il cantante’ a Terry Melcher, un produttore discografico che ha inizialmente dimostrato interesse per le sue canzoni salvo poi rimangiarsi tutto quando fiuta il tipo di persona che aveva davanti.
Il problema è che ora Manson sa in quale villa di Cielo Drive (quartiere fra i più ricchi di L.A.) abita ed anche come entrarci.
Il guru designa Terry come obiettivo per il prossimo omicidio ma quando si avvicina alla casa per un sopralluogo viene allontanato da un domestico che gli dice: “il signor Melcher non abita più qui, questa è la residenza Polański ora”.
“Maddai?”

Roman Polansky e Sharon Tate.

Roman Polański nel ’69 sta vivendo pienamente il sogno americano.
Dopo essere sfuggito da bambino ai campi di concentramento nazisti (i Polański sono una famiglia ebrea di origini polacche) è diventato un attore e regista di successo e da due anni è sposato con Sharon Tate, una delle più promettenti attrici in ascesa di Hollywood, in procinto di sfornare il loro primo frugoletto.

Il 9 agosto quattro prescelti della Family (Charles “Tex” Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian) si avvicinano alla villa di soppiatto e tolta Linda che rimane indietro a fare da palo mettono in atto uno dei più efferati massacri che la storia americana ha in memoria:
Roman è a Londra per le finiture di ‘Rosermary baby’ che ha appena terminato (per sua fortuna o sfortuna a seconda di come la si vede) e Sharon è in casa con un gruppo di amici.
Stephen Earl Parent non c’entra nulla con gli occupanti della casa, sta semplicemente andato a trovare il guardiano della villa ma al ritorno ha la sfortuna di incrociare Watson che ci pensa su molto poco prima di freddarlo a revolverate ed irrompere nel soggiorno della Tate.

Ora non so che opinione voi abbiate dei parrucchieri ma Jay Sebring è un parrucchiere con le palle.
È l’unico a gettarsi addosso agli assalitori ed il primo a cadere sotto le coltellate selvagge di Susan e Patricia. Quando capisce che sta per avere la peggio implora i suoi assassini di risparmiare almeno Sharon.
In tutta risposta riceve una sonora risata ed un’altra ventina di coltellate.

Voityck Frykowski e Abigail Folger quella sera sono andati a passare una serata da coppia tranquilla.
Vengono sgozzati e lasciati uno di fronte all’altra a guardarsi morire.

Sharon Tate, ventisei anni, incinta di otto mesi, bellissima.
Accoltellata ripetutamente all’addome, con la consapevolezza di stare perdendo due vite.

Una volta sicuri che in casa non sia rimasto più nessuno a cui batta il cuore a parte loro, i tre assassini intingono uno straccio nella pozza di sangue ai piedi dei cadaveri e scribacchiano in giro ‘PIG’ e ‘HELTER SKELTER’, un po’ perché sono fatti come dei cammelli ed un po’ per sviare le indagini.
E sapete cosa? Funziona alla grande, la polizia brancola nel buio.

Charles “Tex” Watson
Patricia Krenwinkel.
Linda Kasabian
Stephen Earl Parent
Jay Sebring
Voityck Frykowski
Abigail Folger

Il giorno seguente Pasqualino “Leno” Antonio Labianca, proprietario di due catene di supermercati della zona è appena tornato a casa dopo una settimana di vacanza sul lago Isabella insieme alla moglie Rosemary.
Sulla via del ritorno la coppia ha appreso del massacro di villa Polański e sono entrambi molto preoccupati per il figlio Frank, lasciato a proseguire la vacanza su una barca di amici di famiglia.
Non possono ancora saperlo ma questa scelta gli ha salvato la vita.
Vengono ritrovati parecchie ore dopo, uccisi con più di QUARANTA COLPI DI FORCHETTA ALLA TESTA, il che fa abbastanza impressiome se pensate che Pasqualino è sopravvissuto ai combattimenti della Seconda Guerra Mondiale per poi trovare la morte a causa di una posata retta da un hippy fattone che credeva nell’apocalisse cantata dai Beatles.

I coniugi Labianca

L’ultima vittima della Family è un appartenente alla Family stessa, Donald “Shorty” Shea, colpevole di aver sposato una donna di colore e meditare lo sfratto della setta per diventare proprietario del ranch.
In realtà sono tutte balle, l’unica colpa di Shea è di avere abbastanza orecchie da ascoltare le vanterie di Watson e collegarle agli omicidi che imperversano sui giornali, era diventato un pericolo e doveva sparire.
Manson lo fa uccidere e seppellire fatto a tocchi nel greto in secca di un torrente.

Donald Shea

Poi i massacri dell’Helter Skelter si calmano e la setta torna alle sue solite attività di spaccio&prostituzione.

Intanto i media sono piovuti sulla scia di sangue come avvoltoi nel bel mezzo di una dieta detox, incasinando tantissimo il già difficile lavoro della polizia che ha ben pochi elementi di collegamento in casi di omicidi dove l’unico filo conduttore sembra essere la follia.
Le cose si sbloccano solo dopo mesi di indagini certosine del procuratore Vincent Bugliosi che seguendo una scia di indizi apparentemente slegati fra loro riesce a mettere sotto pressione Linda Kasabian, il ‘palo’ dell’omicidio Tate, che per uscirne più o meno pulita decide di confessare diventando la testimone chiave del caso contro Manson.

Il dibattimento entra nella storia degli Stati Uniti come uno dei più prolissi mai tenuti (il solo processo preliminare prende un anno intero) e si conclude il 29 marzo 1971 con la condanna a morte di tutti i componenti della Family che abbiamo conosciuto fin qui ad esclusione della Kasabian.
Nel ’72 con un inaspettato colpo di culo però la pena di morte viene abolita in California ed il guru (che nel frattempo si è inciso in fronte una svastica perché tanto ormai cos’ha da perdere?) insieme al suo gruppo di fuoco viene buttato fra gli ergastolani nella sezione di massima sicurezza del carcere di Corcoran.

Fun facts:

Axl Roses, leader dei Guns N’ Roses, nell’album “Spaghetti Incident” del 1993 si impunta (scornandosi con gli altri membri del gruppo) per avere all’interno una delle più celebri ‘ghost track’ (=canzoni il cui titolo non viene riportato sulla copertina del disco) della storia della musica.
Una cover di “Look at Your Game, Girl” registrata da Charles nel 1970, compare nell’LP scatenando una grossa polemica per le royalties che (pare) vengono però divise con la famiglia Frykowski, una delle vittime della villa Polański.

Nel 2009 un DJ di Los Angeles, tale Matthew Roberts, rintraccia i suoi genitori biologici dopo una vita di ricerche.
Scopre che il padre è proprio Charles Manson che ha messo incinta la madre durante una delle innumerevoli orge psicotrope a cui ha partecipato.
Roberts sprofonda nella depressione.

Manson nel suo ultimo atto malvagio ha scelto di morire il diciannove novembre 2017, quattordici giorni dopo la prima stesura di questo post -che ricordo potete trovare anche su Facebook alla pagina Personalità Buffe.
Secondo me lo ha chiaramente fatto apposta a non farmelo finire in tempo per battere il morto finchè era caldo.

Pensateci voi a farlo girare.

Luca Porrello

Vivo in un bosco. Soffro di insonnia. La combatto scrivendo (e bevendo). E' partito tutto così. Se vi è piaciuto quello che avete letto cercate Personalità Buffe anche su Facebook.

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