Mein Kampf

(Nella foto di apertura: una pausa pranzo tipica delle forze dell’Asse)

Con gli anni mi sono dato una regola personale: per conoscere davvero il mondo devo leggere tutto, guardare tutto, videogiocare a tutto, provare tutto.

Questa regola è stata da me medesimo maledetta in più di un’occasione nella misura in cui sono entrato in contatto con robe terribili quali ‘Sharknado’ o ‘Cado dalle Nubi’ ma in definitiva credo di averci più guadagnato che perso. Soprattutto quando ho avuto a che fare con delle cose che non avrei mai scoperto continuando a stare rintanato nel mio piccolo guscio di cose belle.

 

Un annetto fa mi sono ritrovato in una di quelle serate assurde che si concludono <OMISSIS PER ALTRI 19 ANNI PRIMA DELLA PRESCRIZIONE> alle quattro del mattino a casa di persone random a dormire della grossa davanti a una replica di un concerto dei Led Zeppelin. Mezz’ora dopo vengo svegliato da due di loro a cui gli Zeppelin più che il sonno stimolano gli ormoni e allora, abbastanza demoralizzato da una copula a cui non posso partecipare, recupero la mia roba e me ne torno mestamente verso casa.

Il mattino dopo scopro che nel mio zaino è comparsa misteriosamente una copia del Mein Kampf.
Faccio spallucce e lancio il libro sotto una pila di altri che mai leggerò.

Ultimamente ho del tempo in pausa pranzo per recuperare la montagna enorme di arretrati cartacei.
Rispunta il best seller del baffetto buffetto.

Perchè no?

Come ben raccontato dalla sua prefazione uno dei problemi principali ai suoi tempi era che questo libro venne dato obbligatoriamente ad ogni persona del Reich, venne tradotto e distribuito in tutto il mondo e rese Hitler, fra le altre cose, ricchissimo tramite i diritti d’autore.

La realtà e che in ben pochi lo lessero davvero -prima di tutto perchè era un mattone di 800 e passa pagine e poi perchè lo stile di Hitler è pomposo, retorico e pesante- mentre all’estero quasi tutti lo sottovalutarono e si limitarono a ridicolizzare l’opera ed il suo artefice.

Ritengo di avere i mezzi per leggerlo senza scadere nella mera propaganda.
Ritengo di avere le conoscenze storiche per riuscire a capire perchè quest’opera ha attecchito così tanto nella Germania del primo dopoguerra.
Ritengo di poter, a ragione, essere terrorizzato dal fatto che diversi passaggi scritti qui sopra sono tranquillamente ripresi nella politica di oggi.

Perchè in pochi sanno e quasi nessuno ricorda.

Quindi è un sacco facile reiterare.

Mein Kampf
Adolf Hitler

Ed. Il Giornale Storia: voto 3 reich su 10.

Luca Porrello

Vivo in un bosco. Soffro di insonnia. La combatto scrivendo (e bevendo). E' partito tutto così. Se vi è piaciuto quello che avete letto cercate Personalità Buffe anche su Facebook.

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