Garrett Augustus Morgan

-Per catalogare la Personalità Buffa di oggi dovete immaginare un incrocio atipico fra una di quelle d’azione alla Dipprasad Pun e una più cervellotica alla Frederic Skinner.
Dovesse mancarvene uno (o entrambi) non fate questo torto al vostro sapere e andate di corsa a (ri?)leggerveli cliccando comodamente sui loro nomi, stavolta partiamo con pochi preamboli.-
1877: Claysville, una comunità afroamericana situata fuori Paris nel Kentucky. Sono gli anni dove la segregazione razziale, nonostante la fine della Guerra Civile ed i proclami del governo federale, è alla moda di pari passo con i baffoni a manubrio.
Nel caos che permea questo ridente stato cuscinetto schiacciato fra residui sudisti e nordisti, il nostro eroe nasce da Sidney Morgan (figlio illegittimo ed ex-schiavo del colonnello confederato Jhon H. Morgan) ed Eliza Reed, anche lei ex-schiava e figlia del reverendo battista Garrett Reed, per metà di sangue nativo americano.
Il nostro Augustus ha dunque in sè un DNA misto che incarna il perfetto esempio di come gli Stati Uniti siano DA SEMPRE una commistione di diversi popoli, in barba a tutti i Donald Trump odierni.

John Hunt Morgan, il nonno paterno..

Il nostro protagonista va a scuola fino al corrispettivo delle elementari (comunque un lusso per quegli anni e per quell’estrazione sociale) e trascorre poi un periodo di lavoro nei dintorni della città natale. Appena sedicenne decide di trasferirsi a Cincinnati in cerca di un impiego e finisce con l’essere assunto come tuttofare presso uno dei numerosi possidenti della zona, guadagnando quel tanto che basta per proseguire negli studi con un tutore privato.

Nel 1895 si sposta a Cleveland, dove trova lavoro in una fabbrica di vestiti con il titolo di ‘riparatore meccanico’, qualifica raggiunta unendo una spiccata manualità e una propensione per i macchinari sviluppata lavorando come operaio in una delle prime fabbriche di Henry Ford.
Col tempo in città la sua fama di ‘aggiustatutto’ cresce e, galvanizzato da ciò, decide di dedicarsi a tempo pieno allo sviluppo delle sue invenzioni, mettendo a punto in poco tempo un sistema di cinghie per velocizzare la resa delle macchine da cucito e in contemporanea scoprendo quasi per caso (mentre stava studiando un lubrificante più efficace) una speciale tinta per capelli.
Successivamente si lancia nell’imprenditoria aprendo nel 1907 il primo di uno dei suoi punti vendita di riparazione di scarpe e vestiti. Nel 1909 i suoi ‘Morgan’s Cut Rate Ladies Clothing Store’ danno lavoro a 32 persone e Garrett si è giustamente fatto un nome all’interno della ‘Cleveland Association of Colored Man’.

1910: Augustus sta passeggiando per strada quando capita sulla scena di un grosso incendio.
Diverse decine di pompieri accorrono sul posto e lottano tra fiamme altissime e fumo denso, alcuni di loro svengono per le esalazioni e mentre vengono portati fuori a spalla dai loro compagni il nostro eroe ha un illuminazione: creare qualcosa che permetta loro di operare in sicurezza anche in quelle condizioni proibitive.

Nasce così il primo ‘Safety Hood Smoke Protection Device’ (o SHSPD) in buona sostanza un cappuccio collegato tramite alcuni tubi a serpentina ad un insieme di spugne umide in grado di filtrare e ripulire l’aria giocando sulla tendenza del fumo a concentrarsi nella parte alta di uno spazio lasciando in basso aria respirabile.

Un brevetto vale più di mille parole.

Non è la prima volta nella storia che viene inventato un qualcosa di simile, già gli antichi greci usavano delle spugne come rudimentali filtri dell’aria e nel 1619 Charles de Lorme, medico di corte di Luigi XIII, aveva sviluppato la ‘maschera a becco’ tipica dei ‘dottori della peste’ che, sebbene totalmente inutile -riempirla di fiori secchi, lavanda, timo e altre sostanze profumate per tenere lontani i cattivi odori (che al tempo si pensava fossero la causa delle epidemie) non ha aiutato a risparmiare vite-, è una delle icone caratteristiche di quel periodo ed uno dei primi modelli di respiratore.

Morgan brevetta il suo SHSPD nel 1912. Il progetto è talmente funzionale che fonda un’altra azienda, la National Safety Device Company, per girare il paese in cerca di acquirenti.
Sulla carta ce ne sono migliaia interessati all’SHSPD, ma c’è un problema non da poco per gli inizi del ‘900: Augustus è un ‘negro figlio di schiavi liberati’ e nessun bianco affiderebbe mai la propria vita ad un invenzione di una persona di colore, sebbene utile e/o di comprovata efficacia.
Rimanendo però convinto della bontà della sua idea, Garrett non demorde ed assume un attore bianco per recitare la parte de ‘l’inventore’, durante le dimostrazioni rispolvera il suo sangue indiano presentandosi come ‘il grande capo Mason’ e dà prova del funzionamento del suo cappuccio rimanendo seduto per delle mezz’ore all’interno di una tepee invasa dal fumo per poi uscirne più arzillo di prima.

Passano gli anni e si susseguono le presentazioni, in questo periodo l’SHSPD diventa ancora più maneggevole dell’originale e viene aggiunta una sacca per garantire quindici minuti d’aria pulita aggiuntivi. Continuando a nascondere la sua persona agli occhi del pubblico le vendite migliorano e durante la ‘Seconda Esposizione Internazionale per la Sanità e la Sicurezza’ del 1914 la sua invenzione riceve il primo premio venendo opzionata dall’esercito americano (che la userà poi come prototipo per le maschere antigas usate durante la prima guerra mondiale).
Le cose vanno finalmente bene, almeno fino al 1916.

Cleveland: in una delle miniere che si snodano al di sotto del Lago Eire si verifica un crollo che libera gas nocivi ed innesca vari incendi, isolando in un tunnel a quindici metri di profondità due minatori che a causa dei fumi che invadono le gallerie soprastanti non possono risalire.
Viene inviata una squadra di salvataggio, ma dopo ore senza nessuna notizia si comincia a dare tutti per spacciati e per evitare altri cadaveri si decide di evitare tentativi a casaccio.
Nessuno sa come risolvere la situazione.
Poi a qualcuno viene in mente di aver visto la presentazione di uno strano cappuccio contro il fumo degli incendi e mandano a chiamare il nostro eroe in tutta fretta.

Garrett viene letteralmente tirato giù dal letto nel bel mezzo della notte, insieme al fratello Frank, viene trasportato ANCORA IN PIGIAMA davanti all’ingresso della miniera, superando un cordone di curiosi, giornalisti e soccorritori.
-Il seguente dialogo potrebbe non essersi davvero svolto con queste esatte parole, ma il senso era il medesimo-

“Eccolo signore! È il negro che mi avevate detto di trovare! ‘L’inventore’ del cappuccio per il fumo!”
“Veramente si chiamerebbe Safety Hood…” abbozza Morgan, ma non fa in tempo a finire la frase che viene zittito.
“Guardi delle cose tecniche non me ne frega nulla. Siete qui perchè siamo a corto di idee, quella merda -indica le quattro tute che il nostro eroe si è portato dietro dal suo laboratorio- sarebbero quello per cui abbiamo perso del tempo prezioso? Tsk! Non rischierò nessuno dei miei uomini con un’invenzione da scimmia…senza offesa, negro, ma vado ad escogitare qualcosa di sensato.”

Come ho già detto, la cultura ed il periodo storico sono ancora -per qualcuno, sempre troppi, anche tutt’ora- quelle in cui anni ed anni di schiavismo e razzismo hanno prosperato all’interno di molte teste -di cazzo- e non era nemmeno oggettivamente così strano che quasi nessuno si fidasse di due venditori porta a porta di colore, scesi per strada in pigiama…
Nessuno dei presenti si vuole infilare l’SHSPD, nemmeno dopo le spiegazioni di Garrett che per quel che mi riguarda a questo punto sarebbe stato legittimato a mandare a cagare l’uomo bianco ed il suo razzismo confederato per tornarsene tranquillo a dormire.
Il nostro non è però il tipo da abbandonare persone in pericolo -nonchè in quanto uomo di scienza si fida della sua invenzione e in quanto uomo d’affari penso anche avesse fiutato la pubblicità derivante-, decide quindi di indossare DI PERSONA una delle tute ed entrare nella miniera, ormai diventata una trappola mortale, insieme al fratello e a due volontari che smossi dalle sue parole (o dal suo pigiama) decidono di entrare insieme a lui.

I soccorritori non provano nemmeno a dissuaderli, male che vada possono dire di averle provate proprio tutte.

Passano i minuti e con somma sorpresa dei presenti la ‘squadra dei cappucci’ torna portandosi sulle spalle i corpi senza vita del primo team di soccorso, poi rientrano in quell’inferno.
Miracolosamente ritrovano in uno dei tunnel secondari alcune persone ancora vive e le portano a braccia all’uscita; poi si inoltrano sempre più giù nei tunnel e riescono a raggiungere i minatori.

STOP! DOVETE IMMAGINARLO COME LO VEDO IO! Fate partire la canzone qui sotto e tenetela in sottofondo-

Visualizzate il capannello di persone che si affannano inutilmente intorno all’ingresso della miniera mezza crollata, con una colonna di denso fumo nero potenzialmente mortale che fuoriesce verso il cielo.
La sagoma di Garrett cammina verso l’uscita, lentamente ma comunque fiera dopo che ha fatto indossare il cappuccio ad uno dei minatori che porta sulle spalle, il volto del nostro protagonista è sudato e annerito dal fumo. Arriva ansimando vicino al capo dei soccorritori, lo guarda malissimo e gli sussurra: “Utile, quest’invenzione da negri eh?”


Nella realtà (purtroppo) le cose sono andate un pochino diversamente..
Soprattutto considerando che i media in tutta la nazione omettono volutamente il ruolo (fondamentale) avuto da Augustus nel salvataggio.
Gli unici che iniziano a spargere la voce sono gli acquirenti dell’SHSPD, che invece di gioire del fatto che il loro acquisto funziona anche in una situazione reale, pretendono il rimborso adducendo il fatto che Morgan li aveva ingannati con il trucchetto dell’attore bianco.
Le vendite colano a picco.
L’unico che non si fa problemi a riguardo è l’esercito, che come già detto parte dai suoi prototipi per la costruzione delle prime maschere antigas.

Ad aggiungere al danno la beffa c’è anche il fatto che il nostro protagonista soffrirà per anni dei postumi di quella notte in cui ha respirato per ore intere una valanga di fumi nocivi.

Solo dopo un anno di traversie un gruppo di cittadini di Cleveland riesce a far insignire Morgan e la ‘squadra dei cappucci’ con la diamond-studded gold medal al valore civile ed in seguito ogni dipartimento dei vigili del fuoco statunitense si affretta a procedere con ordini esorbitanti di SHSPD, che entrarono nella dotazione standard di ogni caserma dei pompieri del paese.

Se una cosa funziona, FUNZIONA! A prescindere dal colore della pelle dell’inventore.

In seguito, nel 1922 il nostro eroe rischia di essere investito ad un incrocio e fa quello che fanno tutti in questi casi: INVENTA UN SEMAFORO! Non il primo della storia -purtroppo- quell’onore appartiene a J.P. Knight, un esasperato vigile londinese di cui magari parleremo un altra volta.

Stateci voi per le strade di Londra a dirigere il traffico nel 1866!

Augustus muore nel 1963, completamente cieco da vent’anni a causa di un glaucoma, morendo a 86 anni, avendo all’attivo una sfilza di invenzioni minori (tra cui una sigaretta che si spegneva da sola).
Niente male per un “negro figlio di schiavi liberati” eh?

 

 

Luca Porrello

Vivo in un bosco. Soffro di insonnia. La combatto scrivendo (e bevendo). E' partito tutto così. Se vi è piaciuto quello che avete letto cercate Personalità Buffe anche su Facebook.

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