Le stelle sono tante, milioni di milioni…

 Di certo non stupirà nessuno se scrivo che l’universo è grande. Ma  avete davvero idea di quanto sia grande??
Tanto per capire di cosa stiamo parlando, diamo un’occhiata a casa nostra, ovvero il Sistema Solare, e partiamo dicendo che le rappresentazioni che trovate sui libri di scuola sono dichiaratamente artistiche e totalmente fuori scala.
Non si tratta di un complotto della lobby dei disegnatori di pianeti, ma è una scelta dovuta al fatto che è impossibile disegnare il Sistema Solare in scala su un libro. Se disegnassimo la Terra grande così→ O, per esempio, Giove dovrebbe essere a circa 300 metri e Nettuno a quasi due chilometri!
In questo bellissimo video potete vedere una dimostrazione pratica di ciò che sto dicendo (in questo caso usano una Terra più grande di quella da me ipotizzata, quindi le distanze sono ancora più grandi).
A ciò si aggiunga il fatto che, anche se Nettuno è il pianeta più esterno (almeno a quanto ne sappiamo finora), il Sistema Solare non finisce certo lì. Non solo perché, come tutti sapete, esiste anche Plutone (1), ma soprattutto perché, anche oltrepassandolo, non saremmo neanche a un duemillesimo del Sistema Solare: intorno al nostro astro ci sono ancora la Fascia di Kuiper, la Nube di Oort e un sacco di altre cose che in realtà conosciamo ancora molto poco perché sono lontanissime, visto che il campo di attrazione gravitazionale del Sole si estende indisturbato per circa 15 milioni di miliardi di chilometri, prima di soccombere a quelli di altri oggetti al di fuori del suo eponimo Sistema (fun fact: il rapporto fra le masse in questione è una cosa tipo: 99,85% Sole, 0,10 Giove, 0,05 tutti gli altri miliardi di oggetti messi insieme).
Si tratta di distanze davvero enormi, vero?
No.
Il Sistema Solare non è altro che una piccolissima porzione dell’universo. Basti pensare che, continuando a ragionare con la stessa scala, Proxima Centauri (la stella più vicina al sole) si troverebbe a 16000 chilometri. Cioè, per capirci, disegnando la Terra così → O, la stella più vicina si troverebbe a Sidney.
In realtà, visto che fortunatamente il nostro pianeta è parecchio più grande, Proxima Centauri è a 4,2 anni luce da noi. Confido che non serva a nessuno di voi, spiegare cosa sia un anno luce, ma vorrei che vi fermaste un attimo a riflettere su questo dato. Viaggiando alla velocità della luce (300.000 km al secondo), ci mettereste più di quattro anni per arrivare nei pressi della stella più vicina a noi. E una volta giunti lì, tralasciando il fatto che vi sareste persi altri quattro scudetti della Juve e una dozzina di rimpasti di governo, probabilmente non trovereste neanche nessuno a farvi  compagnia per passare la serata. Già, perché, proprio per la sua vicinanza, questa stella è stata molto studiata, anche alla ricerca di forme di vita e di tecnologia, per esempio tramite il programma SETI che sostanzialmente cerca segnali di natura artificiale in giro per il cosmo, ma senza risultati, quindi se voleste vivere mirabolanti avventure alla Star Trek dovreste proseguire il vostro viaggio. Il lato negativo è che, a oggi, nessuna ricerca di nessun tipo ha mai trovato il minimo indizio di vita extraterrestre neanche altrove. Il lato positivo è che i mondi abitabili, che per semplicità definirò “pianeti simili alla Terra, che si trovino in posizioni simili a quella in cui si trova Terra rispetto a stelle simili al Sole”, pare siano davvero tanti: al momento abbiamo trovato più di 3000 pianeti extrasolari, molti dei quali inadatti alla vita, ma il loro numero aumenta  letteralmente tutti i giorni e nella massa è ovvio che ci siano anche dei candidati adatti. tanto che si stima che siano più di otto miliardi solo nella nostra galassia. Il problema, però è che la Via Lattea ha un diametro di circa centomila anni luce, che espresso in chilometri fa un numero con talmente tanti zeri che neanche Paperon dé Paperoni riuscirebbe a comprenderlo in pieno. E soprattutto, cosa ben più importante, viaggiando alla velocità della luce ci vorrebbero appunto centomila anni per attraversarla (o anche solo per ricevere un segnale radio), ed è qui che sta il problema.
A quanto sappiamo, la velocità della luce non è superabile. Anzi, non è neppure raggiungibile da nulla che abbia massa, perché raggiungerla significherebbe avere massa infinita e superarla vorrebbe dire avere massa più che infinita, il che è chiaramente assurdo. È vero che a quel punto, potremmo viaggiare indietro nel tempo (forse per tornare ai giorni felici in cui eravamo più magri, perché la massa infinita, diciamolo, presuppone anche infinite smagliature), quindi i centomila anni non  sarebbero forse neanche così terribili, però… Beh, in realtà stiamo parlando di pure speculazioni teoriche, impossibili da realizzare in realtà. Certo, in questo particolare campo non c’è nulla di certo al 100%, però se davvero c’è un modo per superare la velocità della luce restando nel nostro universo quadridimensionale, beh… Non abbiamo davvero la più pallida idea di come  farlo.
Quindi, in conclusione cosa possiamo dire?
  • L’universo è immensamente grande, contiene una quantità enorme di pianeti abitabili, quindi è probabile al 99,99% che esistano tantissime forme di vita aliene, sparse qua e là.
  • L’universo è immensamente grande e tutto fa pensare  che la velocità della luce sia un limite irraggiungibile, quindi è probabile al 99,99% che non ci sono mai stati, né mai ci saranno, incontri con nessuna di queste forme di vita, per il semplice motivo che i viaggi interstellari sono concretamente irrealizzabili, a differenza di ciò che avviene in milioni di libri, fumetti e film. Tutt’al più ci potrebbero essere dei contatti radio, ma per il momento, letteralmente, tutto tace.
E allora, tutti gli avvistamenti e gli incontri ravvicinati riportati nella storia?

Beh, di alcuni abbiamo già dato una spiegazione plausibile, anzi due, ascrivendoli sostanzialmente a buffi scherzi che ci fa la nostra mente.  Ce ne sono poi altri più concreti, che hanno spiegazioni perfettamente plausibili e, se il ritmo di pubblicazione degli articoli resta questo, vedrete che in uno o due decenni ne parleremo!

(1) Piccola digressione su Plutone: è stato un abbaglio considerarlo un pianeta: è solo uno dei tanti oggetti, fra cui alcuni pianeti nani, che esistono dopo Nettuno, e non è neppure il più grande. È talmente piccolo che se lo appoggiassimo sugli Stati Uniti non li coprirebbe neppure tutti. E poi, se davvero avessero pensato che fosse un pianeta non gli avrebbero dato il nome del cane di Topolino, no?

Mario Sacchi

Sono socio del CICAP (ma non ricopro alcun ruolo particolare e non mi sogno di parlare a nome loro) e convinto assertore della validità del metodo scientifico in ogni campo della vita. Ciò non mi rende meno cialtrone ma fa sempre colpo sulle ragazze*. (*)potrebbe non essere vero.

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