Pillola n. 8

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, parliamo di tre dotte figure femminili in campo scientifico. La prima che vorrei portare alla vostra attenzione è Sophie Germain, a cui si devono importanti scoperte matematiche.
A causa delle bieche discriminazioni sessuali in voga all’epoca, dovette iscriversi all’École Polytecnique di Parigi con il falso nome di Antoine-August Leblanc. Con tale pseudonimo intrattenne anche una fruttuosa corrispondenza con Carl Gauss. Quando Gauss scoprì che dietro quel nome maschile si celava in realtà Sophie, cercò invano di convincere l’Università di Gottinga a darle una laurea honoris causa, ma senza successo.
Le cose migliorarono un secolo dopo: pensate che Emmy Noether addirittura insegnò per sette anni all’università di Erlangen… Senza ovviamente essere pagata! Che pretese!
Che anni bui, invero!
Non ha invece bisogno di presentazione alcuna Marie Curie, prima persona a vincere due premi Nobel (fra l’altro uno in fisica e uno in chimica), che in vita poté sì godere dei meritati onori per il suo lavoro, ma lo dovette fare in Francia, poiché nella natia Polonia le donne non potevano studiare.
E proprio in merito a questa eminentissima scienziata, ecco una perla di erudizione che a dire il vero potrebbe non essere inutile: sapete che ancora oggi i suoi appunti, sono troppo radioattivi per poter essere consultati senza protezione?

Mario Sacchi

Sono socio del CICAP (ma non ricopro alcun ruolo particolare e non mi sogno di parlare a nome loro) e convinto assertore della validità del metodo scientifico in ogni campo della vita. Ciò non mi rende meno cialtrone ma fa sempre colpo sulle ragazze*. (*)potrebbe non essere vero.

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